Haliaeetus leucocephalus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Aquila di mare testabianca
Haliaeetus leucocephalus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
OrdineAccipitriformes
FamigliaAccipitridae
GenereHaliaeetus
SpecieH. leucocephalus
Nomenclatura binomiale
Haliaeetus leucocephalus
(Linnaeus, 1766)

L'aquila di mare testabianca (Haliaeetus leucocephalus [Linnaeus, 1766]), detta anche erroneamente "aquila calva" dalla traduzione del termine inglese bald, è un rapace della famiglia Accipitridae, diffuso in America settentrionale.[2]

È il simbolo degli Stati Uniti dal 1782 nonché di alcune divisioni delle forze armate di tale Paese, quali per esempio la 101ª Divisione aviotrasportata dell'esercito.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Giovane esemplare di aquila di mare testabianca.

Il piumaggio degli adulti è marrone scuro con la testa e la coda bianche. L'unico dimorfismo sessuale è costituito dalle dimensioni: le femmine sono infatti il 25% più grandi dei maschi. Il becco e le zampe sono di colore giallo brillante.[3]

L'aquila di mare testabianca ha una lunghezza di 70–100 cm, pesa tra i 3 e i 6 kg e ha un'apertura alare compresa tra i 1,8 e i 2,3 metri;[4] è il più grande rapace del Nord America dopo il condor della California (Gymnogyps californianus), tuttavia l'aquila reale ha una maggiore apertura alare.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

L'aquila di mare testabianca caccia diverse varietà di pesci, in particolare salmoni e occasionalmente anche uccelli acquatici, piccoli mammiferi e rettili.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Haliaeetus leucocephalus

L'aquila di mare testabianca cova 2-4 grosse uova, pesanti anche 750 grammi, da cui escono pulcini grossi quanto un pettirosso e totalmente bianchi. Spesso in una covata di tre o più uova, uno, più debole, muore. I genitori alimentano i pulcini con pesci e lucertole. I nidiacei imparano a volare a tre mesi d'età.

Voce[modifica | modifica wikitesto]

Schiamazzo dell'aquila di mare testabianca

Contrariamente a quello che molti credono, l’aquila di mare testabianca produce suoni relativamente deboli e acuti, composti da cinguettii, fischi e schiamazzi striduli. Produce tre principali tipi di richiami: uno schiamazzo che suona come un kwit, kwit, kwit, kwit, kee-kee-kee-kee-ker, un lamento e un forte suono riverberante, una sorta di pianto lungo e acuto utilizzato quando percepisce una minaccia. Oltre a comunicarlo con questo richiamo, l’aquila di mare testabianca comunica di essere minacciata con una serie di esibizioni come movimenti della testa, delle ali o accovacciandosi. Quando le coppie tornano al loro nido si richiamano a vicenda e mettono in atto delle straordinarie esibizioni in volo.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione del rapace. Gli asterischi indicano i rilevamenti occasionali.

Questo rapace ha una popolazione stimata di 150.000 individui negli Stati Uniti d'America ed è presente con una popolazione di 15000-20000 individui anche in Canada.
Nonostante sia il simbolo degli USA, questo grande rapace è stato a lungo cacciato per farne un trofeo o perché ritenuto dannoso, tanto da essersi quasi estinto nel 1920. Da allora, uccidere le aquile di mare dalla testa bianca è vietato dal governo e ora ne sopravvivono circa 150.000 in Alaska, Florida, Indiana, Colorado, Texas, California e parte del Canada.

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

Ne esistono due sottospecie:[2]

  • Haliaeetus leucocephalus leucocephalus (Linnaeus, 1766)
  • Haliaeetus leucocephalus washingtoniensis (Audubon, 1827)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Haliaeetus leucocephalus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Accipitridae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 9 maggio 2014.
  3. ^ del Hoyo, J., Elliott, A., & Sargatal, J., eds., Handbook of the Birds of the World Vol. 2, Barcelona, Lynx Edicions, 1994, ISBN 84-87334-15-6.
  4. ^ Ferguson-Lees, J.; Christie, D., Raptors of the World, London, Christopher Helm, 2001, pp. pp. 717–19, ISBN 0-7136-8026-1.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàLCCN (ENsh85011153 · GND (DE4189508-3 · J9U (ENHE987007282309405171