Cesena Football Club

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Associazione Calcio Cesena
Calcio
File:Cesenastemma
cavalluccio marino
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Bianco e nero
Dati societari
CittàCesena
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoPrima Divisione
Fondazione1941
PresidenteIgor Campedelli
AllenatorePierpaolo Bisoli
StadioDino Manuzzi
(23.860 posti)
Sito webwww.cesenacalcio.it
Palmarès
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L'Associazione Calcio Cesena è una società calcistica di Cesena, fondata nel 1940 dal conte Alberto Rognoni.

Organigramma

Organigramma societario

Consiglio di amministrazione

25 membri: Anselmo Campedelli, Augusto Campedelli, Massimo Campedelli, Fabio Campedelli, Edmeo e Giorgio Lugaresi, Marino Vernocchi, Graziano Pransani, Gianluca Salcini, Annunzio Santerini, Mauro Giorgini, Edo e Lorenzo Lelli, Umberto Filippi, Delio Valentini, Giorgio Tosi e Michele Manuzzi, Luca Della Vedova, Luca Leoni, Dino Tisselli, Marco Da Dalto, Gianluca Cola, Mirco Casalboni, Thomas Rossini e Maurizio Marin.

  • Amministratore delegato: Luca Della Vedova

Organigramma tecnico

  • Direzione area tecnica: Lorenzo Minotti
  • Formazione, Sviluppo area tecnica: Fabio Cola
  • Staff tecnico: Pierpaolo Bisoli

Settore giovanile

  • Direttore: Lorenzo Minotti
  • Attività di base e campi estivi: Roberto Biondi
  • Staff medico: Silvio Mondardini
  • Area tecnica: Otello Catania
  • Segr. organizzativa: Antonio Genzano

Storia della società

Il calcio cesenate tra le due guerre

Dal 1920 fino a metà degli anni 1930 il calcio a Cesena era rappresentato dalla Unione Sportiva Renato Serra intitolata ad un giovane patriota cesenate morto combattendo durante la Prima guerra mondiale sulle alture del Carso. Durante il fascismo la squadra fu costretta a sciogliersi per la chiamata alle armi dei suoi giovani componenti, pur avendo lasciato come eredità una passione che la guerra non sopì.

I primi passi dell'A.C. Cesena

Nel 1940 il conte Alberto Rognoni, studente universitario ventiseienne, ebbe l'idea di creare una società di football con i colori dello stemma cittadino, Rognoni si era avvicinato al calcio grazie al fratello minore, portiere del Forlì. La squadra venne fondata il 21 aprile dal conte, da Arnaldo Pantani e da Renato Piraccini, questi ultimi rispettivamente allenatore-giocatore e direttore sportivo, e prese il nome di Associazione Calcio Cesena. L'affiliazione della società alla FIGC avvenne l'8 agosto.

Il primo acquisto importante della società fu quello di Iro Bonci, che Piraccini prelevò dal Forlimpopoli per 1.500 lire. La compagine cesenate debuttò nel campionato di prima divisione il 17 novembre 1940 vincendo in trasferta contro il Rimini "B".

La Fiorita

Il Cesena, nato sul vecchio campo dell'ippodromo, si dimostrò in pochi anni una realtà importante. Nel 1957 fu costruito il nuovo Stadio "la Fiorita", che fu poi intitolato a Dino Manuzzi, dopo la sua scomparsa. Esso fu ampliato con la costruzione delle gradinate e la copertura nel 1961. È proprio in questi anni che tanti calciatori di belle speranze approdano nella formazione bianconera nella speranza di trovare visibilità per palcoscenici più vasti. Un nome su tutti: Azeglio Vicini. Negli anni '80 è stato eseguito un importante ammodernamento, con l'eliminazione della pista di atletica e la ricostruzione della tribuna "distinti" e delle curve ("curva mare" e "curva ferrovia"), in sostituzione delle vecchie strutture.

L'era Manuzzi

Nel 1964, a ventiquattro anni dalla fondazione - il Cesena si trova in Serie C - il Conte Rognoni consegna la società a Dino Manuzzi, imprenditore nel settore frutticolo che, con una accorta gestione ed una politica di valorizzazione dei giovani, trasformò il Cesena in una sorta di società modello. Manuzzi intese creare una grande società che si identificasse nella terra in cui era nata: la Romagna.

Sotto la guida di Cesare Meucci la società raggiunge la Serie B nella stagione 1967/68, e fatica a mantenerla nei tre anni seguenti, ma nel 1972/73 il Cesena raggiunge la massima serie guidato da Gigi Radice, sostituito l'anno successivo da Eugenio Bersellini che opera una profonda trasformazione nel modo di giocare ed ottiene una storica salvezza, preludio all'apice della storia cesenate.

Il Cesena del primo periodo "Manuzzi", ha ispirato il Borgorosso F.C., suo alter ego cinematografico nel film Il presidente del Borgorosso Football Club (1970), con il noto Alberto Sordi che interpreta il Presidente Benito Fornaciari.

La partecipazione alla Coppa UEFA

Nella stagione 1975/76 i bianconeri raggiungono l'apice della loro storia e l'attenzione nazionale: le 9 vittorie, i 14 pareggi e le 7 sconfitte permettono al Cesena di raggiungere il sesto posto nella classifica di Serie A e la qualificazione alla successiva Coppa UEFA. La doppa sfida che aspetta la società cesenate è con i tedeschi orientali del Magdeburgo, che si impongono all'andata per 3-0 ma che nel ritorno rischiano la qualificazione quando al 6' della ripresa Pepe porta il Cesena sul 2-0; la gara terminerà 3-1 per i bianconeri, comunque eliminati.

La stagione della Coppa UEFA presenta un rovescio della medaglia molto amaro, con la retrocessione in Serie B e l'inizio di un periodo difficile, che passa per la cessione della guida societaria da Manuzzi al nipote Edmeo Lugaresi: Manuzzi infatti nel 1979 rimane vittima di una banale caduta che lo costringe ad un delicato intervento chirurgico che necessiterà di un lungo periodo di convalescenza.

Gli anni '80

Lugaresi, cresciuto all'ombra dello zio, mostra una certa abilità nella gestione sportiva, già alla prima stagione di presidenza, 1980/81, centra il ritorno nella massima divisione con una squadra guidata dal giovane Osvaldo Bagnoli che segna record della sua storia come le 14 vittorie casalinghe ed il maggior numero di spettatori (28.602 per Cesena-Milan). Proprio la presenza di grandi del calcio quali Milan, Genoa - entrambe promosse con i bianconeri - e Lazio (quest'ultima battuta al Manuzzi per 2-1) rendono l'impresa degna di ancora maggior rilievo. La Lazio si arrenderà solo nelle ultimissime partite, quando il Cesena andrà a vincere a Foggia per 3 a 1 e si assicurerà la promozione con la vittoria casalinga sull'Atalanta all'ultima giornata per 2-0 davanti a 20.000 tifosi entusiasti.

La squadra costruisce la promozione con un ruolino di marcia fatto di vittorie in casa - spesso la pratica è sbrigata nei primi 20 minuti con uno-due micidiali, per poi controllare agevolmente la reazione degli avversari - e di pareggi fuori casa.

La formazione tipo - e praticamente mai cambiata nel corso dell'anno - è composta dal portiere Angelo Recchi, i terzini Mei e Ceccarelli, il mediano Bonini, lo stopper Oddi, il libero Perego, le ali Roccotelli e Garlini, il cursore Piraccini, il regista Lucchi e la punta centrale Bordon.

I migliori realizzatore sono Bordon con 13 gol, e Garlini; buon bottino anche per Perego, i cui sganciamenti in avanti gli fruttano ben 6 reti.

Per la nuova avventura in A, stante l'abbandono di Bagnoli anche per motivi familiari, viene scelto G.B. Fabbri e vengono acquistati ed inseriti tra i titolari il centravanti austriaco Walter Schachner, per il quale si parla di un ingaggio di 120 milioni di Lire, il centrocampista Verza e Storgato dalla Juventus, Roberto Filippi dall'Atalanta e Antonio Genzano.

A metà stagione la squadra, pur avendo compiuto una impresa come la vittoria per 2-1 contro la capoclassifica Fiorentina, non si allontana dalle ultime posizioni in classifica, e dopo il pareggio casalingo contro il Como Fabbri verrà licenziato e sostituito da Renato Lucchi, che raggiungerà la salvezza grazie ad un girone di ritorno con exploit quali le vittorie ad Udine e Roma, il pareggio al San Paolo di Napoli - dopo essere passati in vantaggio per 0-2 -, il pareggio casalingo con la Juventus e sonanti vittorie contro Bologna e Catanzaro (entrambe 4-1). La squadra impostata da Lucchi è comunque un osso duro per qualunque avversario, e difficilmente si rassegna alla sconfitta. Emblematico l'1-3 rimediato in casa dall'Inter, quando in svantaggio per 0-2 chiude gli avversari nella loro area di rigore.

Ma la permanenza in A è turbata dalla scomparsa, il 29 maggio 1982 di Dino Manuzzi, a cui la città intitola lo stadio.

Da segnalare in quegli anni anche la vittoria per ben due volte del Campionato Nazionale Primavera nelle stagioni 1981/82 e 1985/86, la prima delle quali ottenuta con in panchina Arrigo Sacchi.

Al termine dell'annata 1982/83, con alla guida Bruno Bolchi il Cesena retrocede, ma è lo stesso Bolchi che porta i bianconeri di nuovo in Serie A al termine della stagione 1986/87 grazie alla vittoria nello spareggio di San Benedetto del Tronto contro il Lecce (gol di Roberto Bordin e Agatino Cuttone, entrambi di testa), in una partita per lunghi tratti in mano ai giallorossi.

Nella stagione 1989/90 il Cesena riesce a centrare una salvezza insperata grazie all'allenatore Marcello Lippi, autore di una rimonta stupenda dopo che nel girone di andata la squadra era già data per spacciata.

Gli amari anni '90

Il Cesena permane in Serie A fino al termine della stagione 1990/91, la discesa nella serie cadetta non viene più riscattata anzi, i bianconeri scivolano due volte in Serie C1 (1996/97 e 1999/00).

A dir la verità i bianconeri hanno la possibilità di ritornare nella massima serie nella stagione 1993/94, ma perdono lo spareggio promozione col Padova, a Cremona.

L'ultimo periodo di C1 dura lo spazio di 4 stagioni, a cui pone fine l'Uomo di Tolentino, ovvero Fabrizio Castori.

Il rocambolesco ritorno in B

Il Cesena termina il campionato 2003/2004 vincendo la Coppa Italia Serie C e giungendo terzo in campionato alle spalle di Arezzo e Lumezzane, ai playoff per la promozione elimina il Rimini pareggiando al Neri 1-1 e sconfiggendo i biancorossi a Cesena per 2-0. La finale di andata dei playoff si disputa a Cesena e termina 1-1 grazie ad i gol di Centi e Bocchini, il ritorno si preannuncia caldo ed è preceduto da varie polemiche incentrate principalmente sull'ordine pubblico e la possibilità di non disputare la gara nello Stadio Comunale di Lumezzane, capace di soli 4.150 posti, ma nello stadio "Mario Rigamonti" di Brescia (circa 27.000 posti), per la massiccia richiesta di biglietti da parte dei tifosi cesenati.

Il 20 giugno 2004 si gioca la partita che vale una stagione. Al termine dei tempi regolamentari le squadre sono bloccate sullo 0-0. I bianconeri vincono ai supplementari con i gol di Roberto Biserni e Marco Ambrogioni, facendo riconquistare alla Società la Serie B.
Tutti i tifosi ricorderanno sempre un episodio capitato durante il primo tempo supplementare. Dopo il gol del momentaneo pareggio del Lumezzane scoppia una rissa di cui si rendono protagonisti, tra gli altri, i giocatori del Cesena Pestrin, Rea, e l'allenatore Castori, su cui si abbatterà la mannaia della corte disciplinare con una squalifica di ben tre anni, poi ridotti a due.

Nella stagione 2004/05 la squadra disputa un discreto campionato, lottando con cuore e grinta, salvandosi nelle ultime giornate. Nella stagione 2005/06 al di là di ogni aspettativa, e grazie all'estro di giocatori come Luigi Turci, Emiliano Salvetti, Manolo Pestrin, Maurizio Ciaramitaro, Adriano Ferreira Pinto, e Marco Bernacci, ma soprattutto grazie alla grande conduzione di Mister Castori e del vice Gadda il Cesena riesce a centrare i play-off promozione, raggiungendo il sesto posto utile, venendo poi sconfitto dal Torino in semifinale.

Nell'annata 2006/07, dopo un anno di sole gioie, il Cesena affronta un periodo di calo, causato soprattutto dall'invecchiamento dei giocatori-simbolo e idoli della curva come Emiliano Salvetti e Luigi Turci, ma anche dalla cessione inaspettata, quanto contestata, del fulcro del centrocampo bianconero nonché uomo di punta: Manolo Pestrin. Gli arrivi di giocatori importanti come Del Core, Doudou e Anastasi non bastano a soddisfare le esigenze dei tifosi e della dirigenza. La continuazione di Castori sulla panchina del Cesena è una vera conferma della fiducia che il presidente ripone nell'allenatore di Tolentino, nonostante debba scontare la lunga squalifica.

Dopo gli incidenti di Catania del 2 febbraio 2007 ed i successivi provvedimenti del governo, lo stadio "Dino Manuzzi", fino a completamento dei lavori di messa a norma, si trova con una capienza ridotta a 10.000 posti. Dopo il completamento dei lavori, lo stadio di Cesena torna alla sua capienza originaria in tempo per la stagione 2007/08.

Il nuovo corso

Nella stagione 2007/2008 i bianconeri vivono un momento di profonda crisi di risultati. Il 27 ottobre il Cesena apre una serie di quattro sconfitte consecutive che si conclude il 10 novembre (14ª giornata), quando il cavalluccio viene battuto per 4 a 1 a Rimini in casa dei rivali storici. L'ennesima sconfitta costa la panchina al mister Fabrizio Castori, che viene sostituito da Giovanni Vavassori.

Nei giorni che seguono la partita di Rimini iniziano i primi contatti per la cessione della società, che si concretizza il 21 dicembre in un cambio storico al vertice societario, con Giorgio Lugaresi che cede la maggioranza assoluta delle quote societarie a Igor Campedelli, giovane imprenditore edile locale, che ne diventa il nuovo presidente dopo 27 anni di regno incontrastato della famiglia Lugaresi.

Alla 17ª giornata, nello scontro interno col Frosinone, il Cesena torna finalmente alla vittoria con un 3 a 0 che pone fine ad un digiuno durato 25 giornate.

Il Cesena continua però ad avere un cammino stentato. Il 25 febbraio 2008 i bianconeri subiscono una pesante sconfitta in casa contro l'Albinoleffe (0-3). Nel dopopartita Vavassori ammette che la squadra non va. Campedelli decide di sciogliere il rapporto con Vavassori e di ridare fiducia a Fabrizio Castori, che viene richiamato in panchina.

Ciononostante la stagione si chiude con la retrocessione in Serie C con due giornate di anticipo.

A guidare la squadra per la difficile risalita in serie B, è stato chiamato come nuovo tecnico l'ex centrocampista di Cagliari, Perugia e Brescia Pierpaolo Bisoli.

Campionati del Cesena

Campionati disputati dall'Associazione Calcio Cesena 1940
  • 1940: Fondazione dell'Associazione Calcio Cesena.
  • 1940-41: Promosso in Serie C.
  • 1941-42: 3° nel girone F di Serie C.
  • 1942-43: 4° nel girone H di Serie C.
  • 1943-45: Attività sospesa per cause belliche.
  • 1945-46: Ammesso alla Cadetteria dell'Alta Italia. 8° nel girone C del Campionato Misto.
  • 1946-47: 21° nel girone B di Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 1947-48: 2° nel girone B di Lega Centro di Serie C.
  • 1948-49: 8° nel girone B di Serie C.
  • 1949-50: 12° nel girone B di Serie C.
  • 1950-51: 20° nel girone B di Serie C. Retrocesso nel Campionato Interregionale.
  • 1951-52: 16° nel girone G del Campionato Interregionale. Retrocesso in Promozione Regionale.
  • 1952-53: Promosso in IV Serie.
  • 1953-54: 16° nel girone E di IV Serie. Retrocesso in Promozione Regionale.
  • 1954-55: Promozione Regionale.
  • 1955-56: Promozione Regionale.
  • 1956-57: Promosso in IV Serie.
  • 1957-58: 9° nel girone D di II Categoria di IV Serie.
  • 1959-60: 1° nel girone C di Serie D. Promosso in Serie C.
  • 1960-61: 15° nel girone B di Serie C.
  • 1961-62: 6° nel girone B di Serie C.
  • 1962-63: 10° nel girone B di Serie C.
  • 1963-64: 9° nel girone B di Serie C.
  • 1964-65: 9° nel girone B di Serie C.
  • 1965-66: 5° nel girone B di Serie C.
  • 1966-67: 5° nel girone B di Serie C.
  • 1967-68: 1° nel girone B di Serie C. Promosso in Serie B.
  • 1968-69: 16° in Serie B.
  • 1969-70: 11° in Serie B.
  • 1970-71: 16° in Serie B.
  • 1971-72: 6° in Serie B.
  • 1972-73: 2° in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1973-74: 11° in Serie A.
  • 1974-75: 11° in Serie A.
  • 1975-76: 6° in Serie A.
  • 1976-77: 16° in Serie A. Retrocesso in Serie B. Eliminato al primo turno in Coppa UEFA.
  • 1977-78: 9° in Serie B.
  • 1978-79: 13° in Serie B.
  • 1979-80: 4° in Serie B.
  • 1980-81: 3° in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1981-82: 10° in Serie A.
  • 1982-83: 15° in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1983-84: 13° in Serie B.
  • 1984-85: 12° in Serie B.
  • 1985-86: 8° in Serie B.
  • 1986-87: 3° in Serie B dopo spareggi con Lecce e Cremonese. Promosso in Serie A.
  • 1987-88: 9° in Serie A.
  • 1988-89: 13° in Serie A.
  • 1989-90: 12° in Serie A.
  • 1990-91: 17° in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1991-92: 8° in Serie B.
  • 1992-93: 9° in Serie B.
  • 1993-94: 5° in Serie B dopo spareggio con il Padova.
  • 1994-95: 8° in Serie B.
  • 1995-96: 10° in Serie B.
  • 1996-97: 18° in Serie B. Retrocesso in Serie C1.
  • 1997-98: 1° nel girone A di Serie C1. Promosso in Serie B.
  • 1998-99: 13° in Serie B.
  • 1999-00: 17° in Serie B dopo spareggio con la Pistoiese. Retrocesso in Serie C1.
  • 2000-01: 6° nel girone A di Serie C1.
  • 2001-02: 8° nel girone A di Serie C1.
  • 2002-03: 3° nel girone A di Serie C1, perde la semifinale playoff col Pisa.
  • 2003-04: 2° nel girone A di Serie C1. Promosso in Serie B dopo la vittoria in finale playoff col Lumezzane. Vince la Coppa Italia Serie C.
  • 2004-05: 16° sul campo in Serie B.
  • 2005-06: 6° in Serie B, perde la semifinale playoff col Torino.
  • 2006-07: 16° in Serie B.
  • 2007-08: 22° in Serie B. Retrocesso in Serie C1.

Statistiche

In 66 stagioni sportive a partire dalla fondazione della società nel 1940, compreso un campionato di Cadetteria Alta Italia.

Campionati nazionali

  • 10
  • 27
  • 19
  • 5

Campionati regionali

Pietre miliari nella storia del Cesena

  • 21 aprile 1940: Giorno della fondazione dell'A.C. Cesena.
  • 16 giugno 1968: Rimini - Cesena 0-2 È la vittoria che sancisce la promozione in serie B.
  • 10 giugno 1973: Cesena - Mantova 2-1 Con questa vittoria il Cesena raggiunge per la prima volta la serie A.
  • 28 ottobre 1973: Cesena - Verona 1-0 Prima vittoria del Cesena in serie A.
  • 29 settembre 1974: Nazionali under 23: Italia – Jugoslavia 2-2 Prima partita di una nazionale italiana alla "Fiorita".
  • 29 giugno 1976: Il Napoli batte il Verona 4-0 nella finale di Coppa Italia e qualificandosi per la Coppa delle Coppe lascia libero il posto UEFA al Cesena.
  • 15 settembre 1976: Magdeburgo - Cesena 3-0 È la prima partita del Cesena nelle coppe europee.
  • 29 settembre 1976: Cesena - Magdeburgo 3-1 Gara di ritorno e ovviamente unica partita di coppa europea del Cesena nel proprio stadio.
  • 21 giugno 1981: Il Cesena batte l'Atalanta 2-0 e torna in serie A.
  • 8 luglio 1987: Il Cesena vince 2-1 lo spareggio col Lecce a S. Benedetto del Tronto ed ottiene la terza promozione in A della sua storia.
  • 9 ottobre 1988: Cesena – Lazio 0-0 È la gara che inaugura il nuovo "Dino Manuzzi", primo stadio d'Italia ad essere tutto coperto e senza pista. La struttura non è ancora totalmente agibile e per una volta la tifoseria cesenate viene dirottata in Curva Ferrovia mentre i laziali si accomodano in gradinata.
  • 27 novembre 1988: Inter-Cesena 1-0. L'Inter segna il gol più veloce della storia in serie A. Tiro di Matteoli dopo 9 secondi e 9 decimi e Rossi è battuto. Il Cesena riceverà gli elogi di Trapattoni che ammetterà sportivamente quanto sarebbe stato più giusto il pareggio.
  • 20 settembre 1989: Italia - Bulgaria 4-0 Prima partita della nazionale maggiore italiana al "Dino Manuzzi".
  • 9 maggio 1998: Lumezzane - Cesena 1-1 Il Cesena torna in serie B dopo un solo anno di purgatorio nella terza serie.
  • 12 aprile 1999: In seguito ad un incidente d'auto perde la vita il difensore del Cesena Paolo Martelli. Fiorentino di nascita, non aveva ancora compiuto 29 anni.
  • 29 aprile 2004: Il Cesena si aggiudica la Coppa Italia di serie C battendo la Pro Patria nella doppia finale, Cesena - Pro Patria 4-1 all'andata e 0-1 al ritorno.
  • 20 giugno 2004: Lumezzane - Cesena 1-2 dopo i tempi supplementari. E’ il sospirato ritorno nei cadetti dopo 4 stagioni consecutive di C/1.

Giocatori celebri

Giocatori famosi provenienti dal settore giovanile

Altri giocatori famosi che hanno militato nel Cesena

Presidenti e Allenatori

Presidenti

Allenatori

  • 1940-41 Arnaldo Pantani (allenatore-giocatore)
  • 1941-42 Mario Gianni
  • 1942-43 Karl Sturmer
  • 1943-44 Marcello Pellarin
  • 1945-46 Mario Gianni poi Marcello Pellarin
  • 1946-47 Luigi Milano (allenatore-giocatore)
  • 1947-48 Fioravante Baldi (allenatore-giocatore)
  • 1948-49 Giacinto Ellena (allenatore-giocatore)
  • 1949-50 Arnaldo Pantani poi Cinzio Scagliotti
  • 1950-51 Andrea Kutick poi Giacinto Ellena
  • 1951-52 Giacinto Ellena poi Aldo Neri
  • 1952-53 Aldo Neri poi Marcello Pellarin
  • 1953-54 Marcello Pellarin poi Pietro Magni (allenatore-giocatore)
  • 1954-55 Adler Bonci
  • 1955-56 Adler Bonci poi Renato Lucchi
  • 1956-57 Renato Lucchi
  • 1957-58 Renato Lucchi
  • 1958-59 Renato Lucchi
  • 1959-60 Giuseppe Matassoni (allenatore-giocatore) poi Renzo Burini (allenatore-giocatore)
  • 1960-61 Renzo Burini (allenatore-giocatore) poi Giuseppe Matassoni
  • 1961-62 Gipo Poggi poi Guglielmo Trevisan poi Giacomo Mari
  • 1962-63 Leo Zavatti poi Renato Lucchi
  • 1963-64 Renato Lucchi
  • 1964-65 Renato Lucchi
  • 1965-66 Giuseppe Matassoni
  • 1966-67 Giuseppe Matassoni poi Emilio Bonci poi Cesare Meucci
  • 1967-68 Cesare Meucci
  • 1968-69 Cesare Meucci poi Giuseppe Matassoni
  • 1969-70 Giuseppe Matassoni poi Cesarino Cervellati poi Poni-Bonci poi Luigi Bonizzoni
  • 1970-71 Luigi Bonizzoni poi Giovanbattista Fabbri
  • 1971-72 Luigi Radice
  • 1972-73 Luigi Radice
  • 1973-74 Eugenio Bersellini
  • 1974-75 Eugenio Bersellini
  • 1975-76 Giuseppe Marchioro

Rosa 2008-2009

Aggiornata al 13 ottobre

N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia P Nicola Ravaglia
Bandiera dell'Italia P Michele Tardioli
Bandiera dell'Italia P Gioele Carnevali
Bandiera dell'Italia D Dario Biasi
Bandiera dell'Italia D Roberto Biserni
Bandiera dell'Italia D Fabio Cusaro
Bandiera dell'Italia D Maurizio Lauro
Bandiera dell'Italia D Davide Molino
Bandiera dell'Italia D Vasco Regini
Bandiera dell'Italia D Luca Ricci
Bandiera dell'Italia D Giovanni Rossi
Bandiera dell'Italia D Denis Tonucci
Bandiera dell'Italia D Fabio Vignati
Bandiera dell'Italia C Marco Bonura
Bandiera dell'Italia C Luca Ceccarelli
Bandiera dell'Italia C Nicola Campedelli
N. Ruolo Calciatore
Bandiera dell'Italia C Giuseppe De Feudis
Bandiera dell'Italia C Stefano Fattori
Bandiera dell'Italia C Stefano Mondini
Bandiera dell'Italia C Cosmo Palumbo
Bandiera del Brasile C Luiz Gabriel Sacilotto
Bandiera dell'Italia C Gianluca Segarelli
Bandiera dell'Italia C Moreno Zebi
Bandiera del Brasile A Alessandro da Cruz Aragao
Bandiera dell'Argentina A Franco Chiavarini
Bandiera della Bosnia ed Erzegovina A Milan Djuric
Bandiera dell'Italia A Andrea Ferretti
Bandiera dell'Italia A Emanuele Giaccherini
Bandiera dell'Italia A Simone Motta
Bandiera dell'Italia A Marco Veronese
Bandiera dell'Argentina A Ricardi Villar Rodriguez

Staff tecnico

Allenatore: Bandiera dell'Italia Pierpaolo Bisoli
Allenatore in seconda: Bandiera dell'Italia Giuseppe Angelini

Tifosi

Rivalità

Amicizie

Collegamenti esterni

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