Il testo prevede, tra l'altro, di inserire nell'assestamento di bilancio finanziamenti ad associazioni e progetti che operano nel territorio, e promuovere il progetto regionale "Culla Segreta". Respinta invece la proposta per la sepoltura automatica dei feti abortiti.
Da mesi si discute a Verona - città in cui è stato vicesindaco l'attuale ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, che lo scorso luglio ha dichiarato "lo Stato aiuti le donne a non abortire" - di diritto all'interruzione di gravidanza. Come in una seduta precedente, al consiglio hanno assistito attiviste del movimento femminista "Non una di meno" vestite da ancelle con costumi simili a quelli della serie Tv "Handmaid's Tale", nella quale una società governata da estremisti religiosi toglie alle donne ogni diritto e le obbliga a stupri rituali per generare figli: dopo l'approvazione della mozione sono state fatte allontanare dall'aula. "Facciamo presente - afferma una nota del movimento - che la capogruppo del Pd Carla Padovani ha votato a favore della mozione". "L'approvazione della mozione da parte del Consiglio comunale di Verona rappresenta un simbolico e concreto grave passo indietro rispetto a una legge seria e importante come la 194. Purtroppo a favore della proposta leghista si è espressa anche la capogruppo del Pd: io penso che dovrebbe chiedere scusa. Evidentemente non ha la consapevolezza del proprio ruolo di rappresentante del Partito Democratico". Lo afferma Barbara Pollastrini, vicepresidente del Partito Democratico. E non è sola tra le dem.
Si tratta di "uno schiaffo inaccettabile a Verona e alle sue cittadine" per Alessia Rotta, deputata del Pd veronese. Il voto del Consiglio, dice, "ci ha riportato indietro ad anni in cui le donne morivano per le interruzioni di gravidanza e proliferavano gli aborti clandestini". E attacca la capogruppo Padovani per "non aver informato il gruppo e per non averlo rappresentato. Ma abbiamo la consapevolezza che si tratta di una posizione del tutto personale". Anche Giuditta Pini, altra onorevole dem di Modena, su Facebook si esprime in termini categorici sull'affaire Padovani: "Non credo che sia una persona che possa stare nel Pd. Per quanto possiamo essere plurali, esistono dei limiti che qualificano anche lo stare in una comunità e credo che lei li abbia allegramente superati".
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