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Tissaferne: differenze tra le versioni

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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 395 a.C.
|Epoca = -400
|Epoca2 = -300
|Attività = militare
|Attività2 = politico
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==Biografia==
Discendente da una famiglia nobile, Tissaferne era figlio di Idarne, fu sconfitto da karol polizzi in cozza a pioltello satrapo dell'Armenia, che aveva preso il nome del [[Idarne (figlio)|padre]], comandante in capo della guardia degli [[Immortali]] al tempo della [[seconda guerra persiana]]. Ciò risulta dalla seguente iscrizione in lingua licia, la cosiddetta [[Stele di Xanto]], "Kizzaprñna Widrñnah"; in essa "Kizzaprñna" è l'equivalente del persiano "Čiθrafarnah", mentre Widrñna è corrisponde al nome greco "Hydárnēs", quindi si ottiene "Tissaferne, [figlio di] Idarne"<ref>Tituli Lyciae, 44c, 11-12</ref><ref>Kent, ''Old Persian'', pp. 130- 132</ref>. Suo fratello Teritucme aveva in seguito ereditato la carica paterna e sposato Amestri, figlia di Dario II, mentre sua sorella Statira aveva sposato Arsace, il futuro Artaserse II.
 
===Ruolo nella Guerra del Peloponneso===
{{vedi anche|Guerra deceleica}}
Nel [[413 a.C.|413]] fu nominato Carano ovvero comandante in capo delle truppe persiane in [[Anatolia|Asia Minore]] ottenendo anche la [[satrapia]] di [[Lidia]] e [[Caria]], in luogo del satrapo Pissutne che si era ribellato al Gran Re. Giunto a Sardi si sbarazzò di Pissutne corrompendone le truppe ed inducendolo ad arrendersi dietro un [[salvacondotto]] quando, invece, fu portato dal Gran Re, [[Dario II]], che lo mise a morte<ref name= Smith1153 >{{Cita|Smith|p. 1153}}.</ref>.
La rivolta, tuttavia, riprese sotto il comando di Amorge, figlio illegittimo di Pisutne che per alcuni anni riuscì a scuotere la fedeltà della Caria<ref name= Tucidide8.5 >{{Cita|Tucidide|VIII, 5}}.</ref>.
 
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Tuttavia, Tissaferne non era il solo che cercava di conquistare l'amicizia di Sparta: infatti, [[Farnabazo II]], satrapo della Frigia ellespontica, incapace anch'egli di riscuotere i tributi per l'opposizione di Atene, si rivolse a Sparta con i medesimi propositi del collega<ref name= Tucidide8.6 >{{Cita|Tucidide|VIII, 6}}.</ref>.
Gli spartani si divisero tra i coloro i quali intendevano privilegiare l'alleanza con Farnabazo e quindi il fronte dell'Ellesponto e quelli che favorivano Tissaferne ovvero l'annichilimento dei domini ateniesi nel basso Egeo<ref name= Tucidide8.6 />.
Alla fine gli spartani, su impulso di Alcibiade, che aveva stretto amicizia con l'[[eforo]] [[Endio]], optarono per Tissaferne e decisero di inviare, dopo un'accurata verifica, navi e appoggio militare ai chii<ref name= Tucidide8.6 />.
 
==== Alleanza con Sparta ====
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Per alcuni giorni entrambi gli eserciti, quello greco e le truppe di Tissaferne procedono verso l'Assiria fino a giungere al ponte sul Tigri. Allora, Tissaferne inviò due soldati con il compito di fingersi disertori e rivelare ai greci della sua intenzione di scagliare un attacco dal ponte del Tigri per indurli a presidiare o a distruggere il ponte legittimando la rottura della tregua<ref name= AnabasiII4 />.
 
I greci, tuttavia, capiscono l'inganno e rifiutarono di distruggere il ponte ma pochi giorni dopo [[Clearco di Sparta|Clearco]], comandante in capo dei mercenari, chiese a Tissaferne di discutere con lui direttamente. Tissaferne, dunque, lo accolse amichevolmente e, dopo uno scambio di battute, invita Clearco, gli altri strategistrateghi e i locaghi, rispettivamente i generali e i comandanti di reparto, al proprio accampamento dietro il pretesto di comunicare ai comandanti greci i nomi dei disertori e di coloro i quali avevano fornito ai greci le voci false<ref name= AnabasiII5 >{{Cita|Senofonte|II, 5}}.</ref>. Al colloquio, tuttavia, Tissaferne venne meno ai patti e fece uccidere tutti i comandanti per poi inviare al resto dell'esercito di aver giustiziato Clearco in quanto aveva violato la tregua stipulata<ref name= AnabasiII5 />.
 
Nonostante ciò i Greci non demordono ed elessero nuovi comandanti<ref name= AnabasiIII1 >{{Cita|Senofonte|III, 1}}.</ref> ed immediatamente ripresero la marcia per ritornare in Grecia. Tissaferne, conscio della debolezza delle proprie truppe in campo aperto, preferì stancare continuamente i greci inviando piccoli gruppi di fanteria e cavalleria leggera per attaccarli da lontano<ref>{{Cita|Senofonte|III, 2-4}}.</ref>.
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* {{Iranica|cirafarnah-elamite|Čiθrafamah}}
* {{cita libro|autore=F. Bodenstedt|titolo=Satrapen und Dynasten auf phokäischen Hekten|anno=1976|editore=Schweizer Münzblätter|città= }} (pp.&nbsp;69–75.)
* {{cita libro|autore=J. M. Cook|titolo=The Persian Empire|url=https://archive.org/details/persianempire0000cook|anno=1983|editore= |città=Londra}}
* {{cita libro|autore=S. W. Hirsch|titolo=The Friendship of the Barbarians. Xenophon and the Persian Empire| anno=1985|editore= |città= Hannover/Londra }}
 
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}}
{{anabasi}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Antica Grecia|biografie}}