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Marta Marzotto: differenze tra le versioni

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Biografia
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=== Le umili origini ===
Marta nascenacque povera: figlia di Guerrino Vacondio, un [[casellante]] delle ferrovie, e di Alma Spadoni, una [[mondina]],<ref>[http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/marta-marzotto-vacondio-1.2388103 "Il nome? Lo devo alla suora che mi allevò"]</ref> nacque a [[Borzano]] di [[Albinea]]<ref>{{Cita web |url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=MARZOTTO%20Marta |titolo=Copia archiviata |accesso=28 aprile 2017 |dataarchivio=4 gennaio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180104013824/http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=MARZOTTO%20Marta |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2016/02/14/news/san-valentino-passeggiata-romantica-di-8-chilometri-1.12961590]</ref><ref>Giuseppe Ligabue, Paolo Campioli, ''Marta Marzotto e Monna Lisa, affascinanti ed indimenticabili modelle'', in ''ReggioStoria - Trimestrale di storia arte e cultura fondato da Gino Badini'', n° 155, apr.-giu. 2017, Reggio Emilia, La Nuova Tipolito snc.</ref> e visse i primi tre anni della sua vita affidata alle suore di Reggio Emilia in un [[brefotrofio]]. Registrata dalle religiose all'anagrafe come Carla Iarri, fu successivamente chiamata Marta Vacondio quando si ricongiunse con i genitori.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/marta-marzotto-vacondio-1.2388103|titolo=Il Resto del Carlino}}</ref> Trasferitasi a [[Mortara]], in [[Lomellina]], cominciò a lavorare giovanissima, dapprima come mondina, poi come apprendista sarta e in seguito come [[Modello (professione)#Modelli per la moda|modella]] presso la sartoria delle sorelle [[Aguzzi]], di [[Milano]]. Sfilò anche come [[Modello (professione)|mannequin]] presso l'[[atelier]] di alta moda dello stilista [[Vincenzo Ferdinandi]] a [[Roma]] e posò per la famosa rivista Marie Claire.
 
A soli 15 anni Marta Marzotto faceva la pendolare per sfilare, lavorava 11 ore al giorno ed era corteggiatissima. Proprio nell'ambiente della moda, all'inizio degli anni cinquanta, conobbe [[Marzotto (famiglia)|Umberto Marzotto]], comproprietario dell'[[Marzotto|omonima industria tessile]]. Dopo due anni di fidanzamento i due si sposarono il 18 dicembre 1954 e dalla loro unione nacquero cinque figli,: Paola (nata nel 1955, madre di [[Beatrice Borromeo]] e Carlo Borromeo, riconosciuti dal padre, Carlo Ferdinando Borromeo Arese Taverna<ref>Andrea Borella, ''Annuario della Nobiltà Italiana'', Edizione XXXI, Teglio (SO), 2010, S.A.G.I. Casa Editrice, vol. 1, pag. 783-785.</ref>), Annalisa (nata nel 1957 e venuta a mancare nel 1989, per [[fibrosi cistica]]), Vittorio Emanuele (nato nel 1960), Maria Diamante (nata nel 1963) e [[Matteo Marzotto|Matteo]] (nato nel 1966).<ref>AA.VV. ''Libro d'oro della nobiltà italiana'', Roma 2010-2014, Edizione XXIV, vol.XXX, pag. 76-78.</ref> Negli anni di matrimonio Marta è innamorata e sopporta i tradimenti del marito, ma inizia a cercare qualcosa di più per se stessa, qualcosa che vada oltre le mura domestiche.<ref>{{Cita web|url=https://www.elle.com/it/showbiz/celebrities/a35625047/marta-marzotto-vita/|titolo=L'incredibile vita di Marta Marzotto, icona di stile, regina dei salotti e nonna di Beatrice Borromeo|autore=Di Elisabetta Moro|sito=ELLE|data=2021-02-25|lingua=it-IT|accesso=2021-04-29}}</ref>
 
=== La regina dei salotti ===
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Nel 2006 la Marzotto è stata accusata, insieme allo stampatore Paolo Paoli, di aver riprodotto 700 serigrafie di Guttuso senza averne il diritto, accusa portata avanti dal figlio adottivo del pittore e per cui ha rischiato otto mesi di reclusione e una multa di 800 euro.<ref>{{Cita web|url=https://www.varesenews.it/2006/03/riproduzioni-di-guttuso-8-mesi-a-marta-marzotto/256767/|titolo=Riproduzioni di Guttuso, 8 mesi a Marta Marzotto|sito=VareseNews|data=2006-03-21|lingua=it|accesso=2021-04-29}}</ref> La Marzotto è stata poi ritenuta innocente perché il reato non sussiste. In occasione dei suoi ottant'anni le è stata dedicata una mostra a palazzo Morando di Milano, all'interno del museo della moda, costume e immagine.<ref>{{Cita web|url=https://www.vogue.it/people-are-talking-about/focus-on/2011/03/marta-marzotto|titolo=Marta Marzotto|sito=Vogue Italia|lingua=it-IT|accesso=2021-04-29}}</ref>
 
Il 29 luglio 2016 dopo una breve malattia, muore a Milano presso la casa di cura "La Madonnina":<ref>{{cita web|url=http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/07/29/news/milano_e_morta_marta_marzotto-145009127/|titolo=Milano, è morta Marta Marzotto|editore=Repubblica.it}}</ref> a darne l'annuncio la nipote Beatrice Borromeo.<ref>{{Cita web|url=http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_agosto_01/funerali-marta-marzotto-milano-chiesa-sant-angelo-7070d7fe-57b8-11e6-834e-2ef55a586913.shtml|titolo=L’ultimo saluto a Marta MarzottoI funerali nella chiesa di Sant’Angelo|autore=Redazione Milano online|sito=Corriere della Sera|data=2016-01-08|lingua=it|accesso=2021-04-29}}</ref> Il funerale è stato celebrato da don [[Davide Banzato]] a Milano il 1º agosto 2016 presso la chiesa dei francescani minori di Sant'Angelo. La salma di Marta Marzotto, per sua volontà, è stata cremata ed è tornata in Veneto, ma non è stata tumulata nella tomba di famiglia, le ceneri sono state disperse sulle cime delle [[Tofane]] nei pressi di [[Cortina d'Ampezzo]], luogo a lei molto caro.<ref>{{Cita web|url=https://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/marta-marzotto-ultimo-desiderio-ceneri-sparse-su-2521158/|titolo=Marta Marzotto: ultimo desiderio, ceneri sparse sulle cime delle Tofane}}</ref> Presenti al funerale, oltre alla famiglia e ai figli, anche il cognato Riccardo, la showgirl [[Valeria Marini]], la stilista [[Anna Molinari]], la modella [[Afef]], la regista [[Andrée Ruth Shammah]], [[Lele Mora]], [[Emilio Fede]], lo chef [[Gianfranco Vissani]], nonché il flautista [[Andrea Griminelli]] che ha animatoaccompagnato la funzione liturgica.<ref>[http://m.ilgiornale.it/news/2016/08/01/a-milano-funerali-di-marta-marzotto/1291886/ Il Giornale del 1º agosto 2016]</ref>
 
Il 2 novembre 2023, il suo nome viene iscritto nel [[famedio]] del [[cimitero monumentale di Milano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.milanoweekend.it/articoli/cimitero-monumentale-famedio-nomi/|titolo=Silvio Berlusconi e Marta Marzotto tra i 14 nuovi nomi iscritti al Famedio del Monumentale di Milano}}</ref>
 
== Nella cultura popolare ==
{{P|Toni enfatici, senza fonti|biografie|maggio 2024}}
Marta Marzotto è stata un personaggio noto nella sua vita, ammirata come fashion iconammirato per il suo stile unico e particolarissimo. Non passava mai inosservata, sfoggiando lunghi [[Caffettano|caftani]] coloratissimi, [[Colbacco|colbacchi]] di pelo viola o a tinte vivaci, [[Ventaglio|ventagli]], scialli di velluto e gioielli. Sinonimo di spirito e libertà, la Marzotto è ricordata come una regina dei salotti sempre curiosa e che amava circondarsi di personalità interessanti e carismatiche almeno quanto lei: artisti, politici e menti brillanti, come [[Alberto Moravia]], [[Salvatore Quasimodo]] e [[Leonardo Sciascia]].
 
Marta Marzotto è stata più volte definita la ''prima influencer italiana''.