Umberto Nordio (dirigente d'azienda)

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Umberto Nordio (Genova, 30 dicembre 1919Roma, 21 giugno 2008) è stato un dirigente d'azienda italiano.

È stato dirigente di aziende pubbliche e private italiane. Figlio dell'avvocato Federico Nordio (1892-1980) e di Anna Martinolich, detta Mietta (1891-1967).

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Umberto Nordio

Origini

La famiglia Nordio si era stabilita a Trieste nel 1791, all'epoca sotto l'impero austro-ungarico, per decisione di Giuseppe Nordio, costruttore navale e trisavolo di Umberto. In origine la famiglia proveniva da Venezia. con l'annessione di Trieste all'Italia, a seguito della prima guerra mondiale (Trattato di Rapallo), Federico Nordio con la moglie Mietta si trasferirono, come molti triestini, a Genova.

Studi

Umberto Nordio si diploma nel 1937 al Liceo Cristoforo Colombo di Genova. Nell'autunno del 1937 si iscrive al biennio di Ingegneria all'Università di Genova, ma con lo scoppio del secondo conflitto mondiale, due anni più tardi, interrompe gli studi e nel 1941 parte volontario in Marina, tramite l'Accademia navale di Livorno.

Seconda guerra mondiale

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Sull'incrociatore Garibaldi, Umberto Nordio al centro, Baia di Navarino 1942

Umberto Nordio trascorre gli anni di guerra, fino all'armistizio, sull'incrociatore Giuseppe Garibaldi, come aiutante di bandiera dell'ammiraglio Raffaele De Courten, il quale nel 1943 viene nominato ministro della Marina; e poi come comandante in seconda della Quinta Squadriglia Motosiluranti guidata dal comandate Curzio Castagnacci, medaglia d'oro alla memoria. Alla fine della guerra, Nordio ha il grado di sottotenente di vascello.

Ripresa degli studi

Durante la guerra la famiglia Nordio vive spostandosi tra Firenze e Genova, poiché il padre Federico, ricopre incarichi sia presso l'Ansaldo di Genova sia presso la Saivo (Società Anonima Italiana del vetro d'ottica) di Firenze. Finito il conflitto, Umberto riprende gli studi universitari ma in astrofisica: durante un bombardamento a Cagliari, raccoglie tra i resti di una libreria un manuale di astrofisica e si innamora della materia. Studia dapprima presso l'osservatorio di Arcetri (Firenze) e poi fa ritorno all'Università di Genova, dove consegue il diploma di laurea in fisica il 17 novembre 1946 con una dissertazione dal titolo "I composti molecolari nei corpi celesti".

Il lavoro all'estero e il sodalizio con i Fratelli Cosulich

Matrimonio: Da sinistra Maria Rosa Pucci Rocca, Umberto Nordio, la sorella Paola, Stefano Avonio, Ambrogio Puri

Nell'immediato dopoguerra (14-11-1945) Umberto sposa Maria Rosa Pucci Rocca (Genova, 1918), dalla quale avrà i due figli, Capinetta (Genova, 1948) e Federico (Montréal, 1954).

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Umberto Nordio e il capitano Giuseppe Cosulich

Nel 1947 Umberto Nordio inizia il suo sodalizio professionale con la Cosulich Società Triestina di navigazione dei Fratelli Cosulich, legati ai Nordio da amicizia e parentela attraverso la famiglia materna (Martinolich-Gerolimich), entrambe dell'isola di Lussino (Croazia) e impegnate nell'industria cantieristica navale e nelle assicurazioni marittime.

Il capitano Giuseppe Cosulich propone al giovane Umberto dapprima di lavorare presso l'ufficio passeggeri, in seguito gli affida la gestione della nuova linea di navigazione passeggeri Home Lines, società fondata l'anno precedente a Genova con i piroscafi dell'armatore greco Eugeni Eugenides e con la partecipazione della Swedish American Line. E' l'inizio della carriera marittima di Nordio: nel 1950 lavora in Venezuela con la "Mediterranea Lines"; l'anno successivo, 1951, viene nominato a capo dell'intera linea di trasporto passeggeri della Home Lines e si stabilisce a Montréal, in Canada. Il 20 febbraio 1952 inaugura, salpando da Halifax, la linea "Atlantic" per le rotte Canada-Inghilterra (Southampton) e Canada-Francia (Le Havre).[1]

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Nave passeggeri Homeric, 1953

Durante la direzione di Nordio, che ne diviene anche vicepresidente, la Home LInes cresce rapidamente: dopo la Atlantic, la prima a salpare, arrivano l'Argentina, l'ammiraglia Homeric e la Oceanic, quest'ultima con gli interni d'arredo e le decorazioni disegnate dallo zio, l'architetto Umberto Nordio. Nel 1959, con il completamento della St. Lawrence Seaway, le cui chiuse permisero ai grandi transatlantici di raggiungere il porto di Montréal attraverso il fiume St. Lawrence, l'ammiraglia Homeric incrementa il traffico passeggeri e si distingue per il servizio di bordo. L'equipaggio e il servizio ristorante è interamente italiano e la Homeric può concorrere con i transatlantici della SS United States e il "France" della Compagnie Général Transatlantique (CGT), che salpavano da New York.

Rientro in Italia e incarichi nel management pubblico: IRI, Finmare, Italia di Navigazione, Lloyd Triestino di Navigazione

Nel 1963 Umberto Nordio rientra in Italia e viene nominato direttore centrale della Finmare, acronimo di società finanziaria marittima. L'azienda faceva parte del gruppo IRI, l'istituto per la ricostruzione Industriale. Il passaggio di Umberto Nordio dall'impresa alle aziende partecipate dallo Stato segna uno spartiacque importante: grazie all'esperienza presso la Home Lines, soprattutto nella sua fase di avvio sul mercato, Umberto Nordio guadagna la fiducia internazionale, anche politica, per incarichi nel management pubblico e per il risanamento delle aziende partecipate dallo Stato. Nel 1966 Umberto fa ritorno a Genova come amministratore delegato presso Italia di Navigazione SpA, una sussidiaria della Finmare: la compagnia di navigazione di bandiera italiana leader nel trasporto passeggeri, merci e container attiva nel Mediterraneo, Europa, centro e Sud America. Dal luglio 1969 diventa anche amministratore delegato del Lloyd Triestino di Navigazione, un'altra partecipata di Stato legata alla holding Finmare, a cui erano assegnati i servizi transoceanici di linea tra i porti mediterranei e l'Africa, l'estremo Oriente, l'Australia e la Nuova Zelanda. Nel settembre 1971, Nordio passa nuovamente alla Finmare a Roma, come direttore generale. Ma già a dicembre dell'anno successivo, 1972, lascia la holding, stavolta definitivamente: viene infatti nominato direttore generale della compagnia di bandiera italiana Alitalia.

Alitalia: un fisico alla guida della compagnia aerea

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Umberto Nordio con Carlo Rubbia, consigliere di amministrazione Alitalia

Assurto alla tolda di comando dell'Alitalia, nel 1972, Umberto Nordio vi rimane al 1988: dal 1973 come direttore generale e da quello stesso anno, fino al 1978, anche com amministratore delegato.[2] Dal 1978 al 1988 diventa presidente della compagnia di bandiera [3]

Umberto Nordio arriva all'Alitalia nel bel mezzo della prima crisi energetica che colpisce Europa e Stati Uniti, a sua volta diretta conseguenza della guerra del Kippur: i governi occidentali devono quindi ridurre l'uso di greggio anche per il trasporto aereo.[4] Tutto il settore viene colpito, con perdite considerevoli. Nonostante ciò, la compagnia di bandiera attutisce i colpi[5] dello shock petrolifero.[6] Nella decade precedente, l'azienda di Stato aveva registrato risultati economici discreti anche se ancora in perdita, ma si attestava tra le prime dieci compagnie al mondo per trasporto passeggeri.[7]

Con Nordio amministratore delegato, Alitalia vede la sua flotta trasformarsi: entrano i DC-10 e i jet, in particolare il Boeing 747, detto "Jumbo Jet", in grado di raggiungere rapidamente le destinazioni più lontane: è nel 1973 che Alitalia inaugura la rotta verso Tokyo.

Negli anni della sua presidenza entrano anche gli Airbus nella flotta italiana.[8]

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Umberto Nordio e George H. Bush, Vice Presidente USA, 1981

Dalla metà degli anni ottanta, complice la liberalizzazione del settore e la deregulation in ambito aereo, rispetto alla quale Nordio esprime forti perplessità in qualità di advisor IATA, la crescita della compagnia di bandiera non prosegue allo stesso ritmo della decade precedente, sebbene aumenti il numero di passeggeri trasportati.[9] Tuttavia con la gestione di Nordio, il vettore nazionale tiene testa ad una crisi che colpisce anche altre aziende di Stato, oltre la compagnia di bandiera, negli anni novanta.

Nordio mantiene i conti in nero in Alitalia, ad eccezione dei due bienni della crisi petrolifera, 1973-1975 e 1979-1980, quando il prezzo del kerosene avio sale alle stelle. La ripresa degli utili dal 1981 al 1988 è costante.[10]

Fine dell'esperienza in Alitalia

Quando Nordio arriva al timone della partecipata, il settore aereo europeo è funestato da ondate di scioperi e in Italia, in particolare, i rapporti tra i management della compagnia e i sindacati sono conflittuali.[11] Nordio si adopera per superare i contrasti e concentra l'impegno sulla razionalizzazione dei costi e il miglioramento del servizio[12]: l'azienda chiude i bilanci in attivo e rimane competitiva fino alla fine della presidenza Nordio.

Il 26 maggio del 1988, tuttavia, nel corso della riunione del comitato di presidenza dell'ente di gestione, Romano Prodi, presidente dell'IRI - azionista di maggioranza dell'Alitalia - muove dure critiche all'operato di Nordio. Alle accuse segue, il 7 luglio, la decisione del comitato che toglie la fiducia a Umberto Nordio. Il 18 luglio, riunito il consiglio di amministrazione della compagnia, Umberto Nordio si dimette dalla presidenza di Alitalia sebbene i 16 membri del Consiglio di amministrazione - compresi gli stessi uomini dell'IRI, eccetto Prodi - gli confermino la fiducia. Gli amministratori delegati della compagnia deliberano affinché Nordio venga nominato alla presidenza onoraria e resti in carica fino alla nomina del nuovo presidente.[13]

Forti polemiche accompagnarono la decisione dell'allora presidente dell'IRI, Romano Prodi, di sostituire Nordio ai vertici di Alitalia. Del caso si occupa con enfasi la stampa internazionale, quella americana soprattutto. "Alitalia loses its chairman": "Alitalia perde il suo presidente", titolò il New York Times, ripreso anche dalla stampa italiana.[14]

Nel 1988 Umberto Nordio diventa presidente della Galileo Distribution System, il sistema computerizzato di prenotazione dei voli in uso da diverse compagnie tra cui British Airways, KLM e la stessa Alitalia. Dal 1989 è presidente di Overseas Partners Inc., un gruppo specializzato in acquisizioni e sviluppo di aziende industriali di medie dimensioni. Umberto Nordio si spegne nella sua casa di Roma il 21 giugno 2008.[15]

Altre attività e incarichi

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Umberto Nordio con Peter Lawson-Johnston, Advisory Board Guggenheim Venezia, 1990

Nel 1980 Umberto Nordio entra nel Comitato Consultivo della collezione Peggy Gyggenheim, anno in cui il museo di Venezia apre al pubblico sotto la gestione della Fondazione Solomon R. Guggenheim, a cui Peggy Guggenheim aveva donato sia il palazzo che la collezione nel 1976. Nordio è tra i primi sostenitori, portando con sé e fin quando ne è stato Presidente, anche il supporto di Alitalia. Rimane nel comitato fino all'anno della sua scomparsa, 2008.

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Umberto Nordio con David Rockefeller e Gianni Agnelli, Consiglio Relazioni Italia Stati Uniti 1988

Dal 1986 al 1994 è presidente del Consiglio per le relazioni tra Italia e Stati Uniti, Roma. Dal 1985 al 2008, Nordio è anche membro del Consiglio e del comitato esecutivo dell'Aspen Institute Italia.

Dal 1990 al 1995 Nordio diventa membro consigliere del consiglio d'amministrazione della Fermar, gruppo Ferruzzi, poi fusa in Bulk Italia. E infatti dal 1990 al 2003 - anno in cui ne diventa anche presidente - Nordio è membro del CdA di BulkItalia (Genova). Mentre dal 2003 al 2008, una delle sue ultime cariche, Umberto Nordio è presidente del gruppo armatoriale CoeClerici.

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Umberto Nordio e Rita Levi-Montalcini, University of St. Louis, Missouri

Riconoscimenti

Laurea Honoris Causa dal Parks College University of St. Louis (USA), 1986;

Umberto è premiato dal Nobel Rita Levi-Montalcini.

Non solo lavoro: il golf e la pittura

Umberto Nordio era un appassionato giocatore di golf, lo era diventato durante la sua permanenza negli Stati Uniti.

E' stato dal 1966 al 1970 nella commissione sportiva della Federazione Italiana Golf, nonché capitano non giocatore della nazionale azzurra ai Campionati Europei di golf di Amburgo nel 1969.

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Umberto Nordio, al centro, ai Campionati Europei di Golf di Amburgo 1969

Nel 1987 Umberto Nordio ha fondato e presieduto il circolo di golf "Country Club di Castel Gandolfo", progettato e realizzato dall'architetto Robert Trent Jones Jr.[16]

Per tutta la vita Umberto Nordio, sulle tracce della madre Mietta Martinolich, pittrice, ha dipinto per diletto e nel 1985 ha esposto 36 acquerelli alla Galleria Carlo Virgilio di Roma. L'introduzione del catalogo è di Umberto Eco.

Acquerello di Umberto Nordio in mostra alla Galleria Carlo Virgilio di  Roma, 1985

Come scrisse Eco, "Nordio non dipinge solo con grazia e né basta dire che disegna con un solo tratto di penna, svagatamente (capitelli, labirinti, templi, esseri immaginari)". Sulle tavole da lui disegnate, Nordio scrisse: "Non si sa se distici, pensieri, parole in libertà. [..] Quello di trovarsi nudo al cospetto del pubblico era un mio incubo ricorrente". Del resto, riconosceva ancora lo stesso Nordio, "non è poi così facile gettare la maschera" per un manager che si mette in mostra per la prima volta.[17]

Collegamenti esterni

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  1. ^ Redazione, Nouveau service transatlantique inauguré le 20 février, in Canada - Montréal, 2 febbraio 1952.
  2. ^ Benito Dragone, Alitalia, colosso malato, in Il Secolo XIX, 7 febbraio 1973.
  3. ^ Giuseppe D'Avanzo, Confermati i mutamenti al vertice dell'Alitalia, in Il Tempo, 7 settembre 1973.
  4. ^ Maria Nadia Pastorino, Introduzione alla pianificazione del trasporto aereo, Milano, Franco Angeli, 2009, p. 52.
  5. ^ Francesco Palladino, L'Alitalia tornerà in alto, in Il Sole 24 Ore, 7 gennaio 1975.
  6. ^ Roberto De Blasi e Claudio Gnesutta, Alitalia: una privatizzazione italiana, Roma, Donzelli Editore, 2009, p. 4.
  7. ^ Roberto De Blasi e Claudio Gnesutta, Alitalia: una privatizzazione d'annata, Roma, Donzelli Editore, 2009, p. 3.
  8. ^ Aldo Carboni, Alitalia d'annata: più privati a bordo, in Il Sole 24 Ore, 20 novembre 1985.
  9. ^ Roberto De Blasi e Claudio Gnesutta, Alitalia: una privatizzazione italiana, Roma, Donzelli Editore, 2009, p. 5.
  10. ^ Airpress Alitalia, La vicenda Alitalia, in Aipress Fasc.28/88, vol. 1327.
  11. ^ Giuseppe D'Avanzo, Nordio: ai piloti l'autonomia è già garantita, in Il Tempo, 15 luglio 1976.
  12. ^ Kevin Starr, The light of the West, in Sunday Examiner & Chronicle, 21 Marzo 1982.
  13. ^ Il Resto del Carlino, 18 luglio 1988.
  14. ^ R. Ch., E' morto a 88 anni Umberto Nordio, in Il Secolo XIX, 22 giugno 2008.
  15. ^ Massimo Sideri, Alitalia, addio a Nordio il presidente di lungo corso, in Corriere della Sera, 24 giugno 2008.
  16. ^ Stefano Sambiase, un Nuovo golf: sette miliardi e seicento soci, in Il Tempo, 7 novembre 1987.
  17. ^ Redazione, Il Manager si mostra, in La Repubblica - Cronaca di Roma, 6 ottobre 1985.
  18. ^ G. D., E' morto Nordio, un decennio all'Alitalia, in Il Sole 24 Ore, 24 giugno 2008.