Utente:Harima Kenji/Sandbox7: differenze tra le versioni

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{{Film
{{Infobox isola
|titolo italiano = Brève Traversée
|Nome = Dejima
|titolo originale = Brève Traversée
|Nome_originale = 出島
|paese = [[Francia]]
|Soprannome =
|anno uscita = 2001
|Immagine = Picture_of_Dejima,_Japan,_1852.jpg
|aspect ratio = 1.70 : 1
|Didascalia = Dejima in una litografia del [[1852]].
|Mappa =
|genere = romantico
|genere 2 = drammatico
|Mappa_localizzazione = JPN
|regista = [[Catherine Breillat]]
|Mappa2 =
|soggetto = Catherine Breillat
|Localizzazione = Baia di [[Nagasaki]]
|casa produzione = ARTE, Arte France Cinéma, GMT Productions, Unité Fiction
|Latitudine_Gradi = 32
|sceneggiatore = Catherine Breillat
|Latitudine_Primi = 44
|attori = *[[Sarah Pratt]]: Alice
|Latitudine_Secondi = 37
*[[Gilles Guillain]]: Thomas
|Latitudine_NS = N
|fotografo = [[Eric Gautier]]
|Longitudine_Gradi = 129
|montatore = [[Pascale Chavance]]
|Longitudine_Primi = 52
|effetti speciali =
|Longitudine_Secondi = 23
|musicista = [[Marc Filippi]]
|Longitudine_EW = E
[[D'Julz ]]
|Arcipelago =
[[Patrick Chevalier]]
|Superficie_km2 = 0,013
|scenografo = [[Frédérique Belvaux]]
|Numero_isole =
|Isole_principali =
|Classifica =
|Dimensioni1_km = 0,12
|Dimensioni2_km = 0,075
|Coste_km =
|Altitudine =
|Classificazione = Isola artificiale
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|Stato = JPN
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|Suddivisione1 = [[Kyūshū]]
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|Suddivisione2 = [[Prefettura di Nagasaki]]
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|Suddivisione3 = [[Nagasaki]]
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|Orario = [[UTC+9]]
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|Gruppi_etnici =
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}}
}}
{{nihongo|'''Dejima''' o '''Deshima'''|出島||letteralmente isola d’uscita}}, è stata una piccola isola artificiale situata nel porto giapponese di [[Nagasaki]].<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/deshima/|titolo=Deshima nell'enciclopedia Treccani}}</ref> Utilizzata come agenzia commerciale prima dai portoghesi (dal 1636 al 1639)<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tiziana Iannello|anno=1998|titolo=Le Compagnie delle indie orientali tra Europa e Giappone nei secoli XVII-XVIII|rivista=Nell'Impero del Sol Levante. Viaggiatori, missionari e diplomatici in Giappone (Atti del Convegno)|città=Brescia|url=https://www.researchgate.net/publication/276267109_Le_Compagnie_delle_indie_orientali_tra_Europa_e_Giappone_nei_secoli_XVII-XVIII}}</ref> e poi dagli olandesi della [[Compagnia olandese delle Indie orientali]] (dal 1641 al 1859)<ref name=":1">{{Cita web|url=https://nagasakidejima.jp/english/history/|titolo=Dejima History|accesso=9 maggio 2021}}</ref>, fu l'unico luogo di scambio commerciale e culturale tra l'occidente ed il Giappone durante il [[sakoku]] (letteralmente paese in catene), l'auto-imposto periodo di isolamento giapponese.<ref name=":0" />


'''''Brève Traversée''''' è un [[film]] del [[2001]] diretto da [[Catherine Breillat]].
L'isola, menzionata nei documenti occidentali dell'epoca con i nomi [[Romanizzazione (linguistica)|romanizzati]] di ''Deshima'' o, specialmente nei documenti olandesi, ''Decima,'' si estendeva su una superficie a forma di ventaglio di circa 13000 m<sup>²</sup><ref name=":2" /> e perse il suo ruolo di 'finestra sull'occidente' in seguito alla [[Convenzione di Kanagawa]] del 1854 che mise fine ai 220 anni di isolamento nazionale.


La pellicola è interpretata dagli attori Sarah Pratt e [[Gilles Guillain]].
A partire dal 1861 subì progressivi cambiamenti topografici dovuti a lavori di bonifica che ne determinarono la [[Terra sottratta al mare|completa integrazione alla terra ferma]] e la conseguente perdita della caratteristica forma a ventaglio.<ref name=":1" />


La pellicola è stata commissionata dal canale televisivo francese [[Arte (rete televisiva)|Arte]] e fa parte di una serie di dieci film che ruotano attorno al tema delle relazioni tra maschi e femmine intitolata ''Masculin/Féminin''
Nel 1920 Dejima fu designata sito storico nazionale dal governo giapponese e nel 1996 venne lanciato ufficialmente il progetto di restauro e ricostruzione degli edifici storici dell'isola.<ref>{{Cita web|url=https://nagasakidejima.jp/english/restoration-work/|titolo=Dejima Restoration Project|accesso=9 maggio 2021}}</ref>
== Storia ==
Il [[Giappone]], dopo una prima fase di apertura al [[Cristianesimo]] (professato da missionari portoghesi e spagnoli) nella seconda metà del XVI secolo al fine di favorire gli scambi commerciali con l'Europa, avviò una serie di provvedimenti atti a limitare la diffusione della nuova religione che nel frattempo aveva trovato numerosi proseliti tra i nativi.<ref name=":3">{{Cita libro|autore=Rosa Caroli|autore2=Francesco Gatti|titolo=Storia del Giappone|annooriginale=2008|editore=Editori Laterza|p=303}}</ref>
[[File:Nagasaki-Dejima-Tojinyashiki.jpg|sinistra|miniatura|Centro di Nagasaki alla fine del XVII secolo. Sono segnati l'isola di Dejima, il quartiere cinese e l'ufficio del governatore della città.]]
Nel solco di questa politica, nel 1634 lo ''shōgun'' [[Tokugawa Iemitsu]] fece iniziare i lavori per la costruzione di un'isola artificiale a Nagasaki grazie al contributo di 25 mercanti locali.<ref>{{Cita libro|autore=Nihon Keizaishi Kenkyūsho|titolo=Nihon Keizaishi Jiten|anno=1940|città=Tōkyō|p=1109|volume=II}}</ref> L'intenzione fu quella di farvi soggiornare i mercanti portoghesi cristiani, che fino ad allora avevano vissuto liberamente in città, al fine di isolarli dal resto della popolazione.


La costruzione di Dejima, che veniva chiamata anche con i nomi di ''Ogishima'' (isola ventaglio) e ''Tsukishima'' (isola costruita), terminò nel 1636<ref name=":1" /> ma i portoghesi ebbero modo di abitarvi solo per pochi anni poiché nel 1639<ref>{{Cita libro|autore=R.H.P. Mason|titolo=A History of Japan|pp=204-205}}</ref>, in seguito a delle [[Rivolta di Shimabara|rivolte]] della popolazione prevalentemente cristiana nella regione di [[Penisola di Shimabara|Shimabara]]-[[Arcipelago di Amakusa|Amakusa]], il governo Tokugawa decise di espellerli poiché sospettati di complicità.<ref>{{Cita libro|autore=Edwin O. Reischauer|titolo=Storia del Giappone|annooriginale=1970|editore=Rizzoli Editore|città=Milano|p=108}}</ref><ref name=":3" />


Presentato alla 58ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il film si è aggiudicato una menzione speciale del premio Elvira Notari
L'assenza dei mercanti portoghesi ebbe tali ripercussioni sull'economia di Nagasaki che i funzionari governativi costrinsero nel 1641 gli olandesi della [[Compagnia olandese delle Indie orientali]] (VOC), che per circa trent'anni avevano gestito i propri affari presso l'agenzia commerciale di [[Hirado]], a trasferirsi a Dejima, diventando gli unici occidentali ad avere rapporti commerciali con il Giappone. Infatti, nonostante tutti gli europei fossero stati espulsi e banditi dal paese, gli Olandesi furono gli unici cui fu consentito di rimanere poiché non avevano mai tentato in precedenza di diffondere il Cristianesimo.<ref name=":4" />


Dal 1641 in poi, solo le navi cinesi e olandesi avevano diritto ad entrare in Giappone e quello di Nagasaki era l'unico porto di attracco.


== L'isola ==
[[File:Maquette van het eiland Deshima, NG-721.jpg|sinistra|miniatura|400x400px|Modello in scala dell'isola di Deshima, [[Rijksmuseum (Amsterdam)|Rijksmuseum Amsterdam]].]]
Dejima si innalzava di circa 2,7 m sopra il livello del mare e misurava circa 64 m lungo i lati est e ovest, 170 m lungo il lato nord rivolto verso la città, e 215 m lungo il lato sud rivolto verso il mare, per un totale di circa 13000 m<sup>²</sup>.<ref name=":2">{{Cita libro|autore=Itazawa Takeo|titolo=Rangaku no Hattatsu|anno=1935|città=Tōkyō|p=10}}</ref> L'intera isola era circondata da un'alta palizzata sormontata da una doppia fila di punte di ferro. Sul lato ovest era presente una banchina per l'attracco delle navi chiusa da un cancello che veniva aperta solo in quei periodi dell'anno, solitamente da Agosto a Ottobre, in cui le navi olandesi venivano scaricate e caricate. In acqua, a breve distanza dall'isola, spuntavano a intervalli regolari 13 lunghi pali di legno sulle cui sommità erano poste delle insegne di legno che riportavano a grandi caratteri l'ordine governativo che vietava severamente a tutte le imbarcazioni di approcciarsi all'isola.<ref>{{Cita libro|autore=J. Feenstra Kuiper|titolo=Japan en de Buitenwereld in de Achtiende Eeuw|anno=1921|città=s-Gravenhage|pp=173-176}}</ref>


Il film è stato presentato Gran Premio del Festival del Cinema Televisivo, Luchon 2001 Premio Interpretazione per Sarah Pratt al Festival Cinéma Tout Ecran, Ginevra 2001
L'unico collegamento alla terra ferma era assicurato da un piccolo ponte di pietra con un cancello sul lato dell'isola e delle sentinelle su entrambe le estremità che si assicuravano che nessuna persona non autorizzata entrasse o uscisse dall'isola.<ref name=":4" />


L'isola ospitava abitazioni per circa 20 olandesi, magazzini e alloggi per i funzionari giapponesi e per gli interpreti. Gli olandesi coltivavano inoltre un giardino fiorito in un angolo dell'isola ed allevavano mucche, pecore, maiali e galline.<ref name=":0" />


=== Il personale olandese ===
[[File:Grote partij bij het opperhoofd van Dejima.jpg|miniatura|Festa presso l'alloggio dell'''opperhoofd'' di Dejima. Era consuetudine invitare gli interpreti giapponesi e i funzionari pubblici di Nagasaki a una cena il 1° gennaio.]]
Il numero di olandesi che vivevano sull'isola variava di anno in anno anche se il totale raramente superava i venti individui. Le categorie di personale generalmente includevano<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Grant K. Goodman|titolo=Japan and the Dutch 1600-1853|anno=2000|editore=RoutledgeCurzon|capitolo=III}}</ref>:


Nel film sono presenti scene di sesso esplicite tra la Ducey e Siffredi, motivo per cui è scattata la censura in molti paesi, tra cui l'[[Italia]] e gli [[Stati Uniti]], in cui è stata vietata ai minorenni.
* ''opperhoofd'' (capitano) o ''opperkoopman'' (capo);
* ''onderkoopman'' (vice-capo) - di solito 1 uomo;
* ''schrijver'' (segretario) - di solito 1 o 2 uomini;
* ''oppermeester'' (medico) - 1 o 2 uomini;
* ''ondermeester'' (assistente medico) - 1 o 2 uomini;
* ''boekhouder'' (contabile) - 1 o 2 uomini;
*''pakhuismeester'' (custode del magazzino) - di solito 1 uomo;
* ''assistent'' (assistente) - qualsiasi numero, compresi i cannonieri, maestri d'ascia, falegnami e schiavi neri. La presenza di questi ultimi fu motivo di contesa per i giapponesi, che disapprovavano e disprezzavano fortemente il modo in cui venivano trattati dai portoghesi.<ref>{{Cita libro|autore=Grant K. Goodman|titolo=Japan and the Dutch - 1600-1853|annooriginale=2000|editore=Routledge Curzon|città=Richmond|pp=20-24}}</ref>


Il film è stato candidato ai [[British Independent Film Awards 1999]] nella categoria miglior film straniero in lingua straniera.
=== Il personale giapponese ===
[[File:Scenes of life in the Dutch factory at Deshima building detail.jpg|sinistra|miniatura|Scena di vita quotidiana a Dejima, [[British Museum]].]]
A fronte di un piccolo gruppo di olandesi indifesi e isolati, l'amministrazione giapponese sviluppò un nutrito corpo burocratico di funzionari per i quali la Compagnia olandese delle Indie Orientali era finanziariamente responsabile. Il medico [[Engelbert Kaempfer]], che visse sull'isola nel 1692, lo descrisse in questi termini<ref>{{Cita libro|autore=Engelbert Kaempfers|titolo=Geschichte und Beschreibung von Japan|anno=1964|città=Stuttgart|pp=76-81|volume=II}}</ref>:


== Trama ==
* ''Otona'' (乙名, chiamato ''wijkmeester'', maestro del distretto, dagli olandesi)'','' funzionario capo che si occupava dell'amministrazione di Dejima, della supervisione del commercio e in generale del controllo sugli olandesi. Era anche incaricato di approvare o disapprovare l'ormeggio delle navi olandesi e custodiva le chiavi del ''suimon'' (水 門), le porte per l'ingresso via mare a Dejima.<ref>{{Cita libro|autore=Tiziana Iannello|titolo=Shōgun, kōmōjin e rangakusha. Le Compagnie delle Indie e l’apertura del Giappone alla tecnologia occidentale nei secoli XVII-XVIII|annooriginale=2012|editore=Libreriauniversitaria.it edizioni|città=Padova|p=81}}</ref> Era assistito da un funzionario aggiunto, 5 segretari, 15 sovrintendenti [[coolie]] e 36 tesorieri);
*''Deshima chonin,'' i 24 proprietari dei terreni sui quali sorge Dejima, che supervisionavano i locatari olandesi;
* ''Tsuji'' (通詞)'','' tra i 123 e i 150 interpreti. Organizzati in una struttura gerarchica, i loro posti erano trasmessi per via ereditaria. La loro sovrabbondanza, specialmente se comparata all'esiguo numero di olandesi presenti sull'isola, suggerisce l'intento da parte dell'amministrazione giapponese di dissuadere gli olandesi dal dover imparare la lingua locale;
* ''Kaimono tsukai'', 17 commissari per l'approvvigionamento con il loro famiglie, che rifornivano l'isola di cibo, masserizie e prostitute;
*''Monban,'' 5 sentinelle addette al controllo dell'ingresso da Deshima a Nagasaki, più i loro servi (che aumentavano durante le vendite delle merci), alle quali si aggiungevano guardie del porto, spie e deputati funzionari comunali;
* ''Mawariban,'' guardie notturne che sorvegliavano eventuali furti, incendi o incidenti,
*''Daidokoro no mono,'' personale addetto alle cucine composto da 3 cuochi, 2 garzoni di cucina, apprendisti cuochi e manovali;
* un piccolo numero di servitori personali e ragazzi che lavorano come messaggeri.


== Riconoscimenti ==
== Organizzazione, vita e isolamento sull'isola ==
{{div col}}
{{Citazione|...Un europeo condannato a trascorrere il resto della sua vita in questo isolamento verrebbe praticamente sepolto vivo. Le notizie dei grandi sconvolgimenti degli imperi non raggiungono mai questo luogo... Non arrivano le riviste del Giappone e ancor meno quelle di paesi esteri. Qui si può vegetare nella più assoluta nullità morale, estranei a tutto ciò che si sta verificando sulla scena mondiale.|Karl Pieter Thunberg, medico e botanico vissuto a Dejima nel 1776.<ref>{{Cita libro|autore=K.P. Thurnberg|titolo=Voyages de C.P. Thurnberg au Japon par le Cap de Bonne-Esperance, les Isles de la Sonde etc.|città=Paris|p=45|volume=III}}</ref>}}[[File:Dutch tribute embassy to Edo.jpg|miniatura|Incisione del XVIII secolo raffigurante la processione dell'<nowiki/>''Opperhoofd''" olandese di Dejima e del suo entourage sulla strada di Edo per rendere omaggio allo Shogun.|sinistra]]Come la città di Nagasaki, Dejima era sottoposta alla diretta supervisione di un governatore (''bugyō'') facente riferimento a Edo (la moderna [[Tokyo]]) mentre la gestione degli affari dell'isola era di competenza di un capo funzionario della [[Compagnia olandese delle Indie orientali|VOC]] chiamato ''Opperhoofd'' dagli olandesi, o ''Kapitan'' (dal portoghese ''capitão'') dai giapponesi, il quale veniva considerato come un rappresentante di uno stato tributario ed era quindi tenuto a recarsi presso Edo per rendere omaggio allo ''shogun'' da una alle quattro volte l'anno. L'<nowiki/>''opperhoofd'', secondo le regole del sakoku imposto dallo shogunato Edogawa, veniva sostituito ogni anno da un nuovo funzionario per evitare che stringesse relazioni di interesse con i locali. L'''opperhoofd'' esercitava una grande autorità sul personale ma in caso di punizione dei subordinati non andava mai oltre l'arresto temporaneo o l'invio a Batavia del dipendente colpevole in stato di prigionia. Non si hanno notizie di punizioni inflitte agli olandesi da parte dei giapponesi che, in caso di serie contravvenzioni, come ad esempio il contrabbando, richiedevano che da parte olandese si intervenisse con severità.''<ref name=":4">{{Cita pubblicazione|autore=Fiorella Leemhuis|anno=1971|titolo=Gli olandesi a Deshima|rivista=Il Giappone|editore=Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)|volume=11|pp=63-84|url=https://www.jstor.org/stable/20750630}}</ref>''
* [[Premi Oscar 1995|1995]] – [[Premio Oscar]]
[[File:Dutch personnel and Japanese women watching an incoming towed Dutch sailing ship at Dejima by Kawahara Keiga.jpg|miniatura|Il medico [[Philipp Franz von Siebold]] osserva con un cannocchiale un'imbarcazione olandese.]]
** [[Oscar alla migliore sceneggiatura originale|Migliore sceneggiatura originale]] a [[Quentin Tarantino]] e [[Roger Avary]]
Le guardie al cancello impedivano ogni comunicazione non autorizzata con la città di Nagasaki, e nessuno poteva entrare o uscire dall'isola senza un'autorizzazione ufficiale che veniva concessa solo in rare occasioni. Nessun giapponese poteva vivere in casa di un olandese ad eccezione delle "donne di piacere". Tutta la proprietà, personale o comune, era soggetta a perquisizioni e sequestri in qualsiasi momento. Nessun cittadino olandese poteva essere sepolto in suolo giapponese. Le cerimonie religiose erano severamente vietate a Deshima o a bordo delle navi, e le autorità locali si premurarono affinché nessun libro religioso raggiungesse la terra ferma.<ref name=":0" />
* [[Golden Globe 1995|1995]] – [[Golden Globe]]

** [[Golden Globe per la migliore sceneggiatura|Migliore sceneggiatura]] a [[Quentin Tarantino]] e [[Roger Avary]]
A partire dal 1720, grazie alle politiche di apertura e di promozione delle scienze europee di [[Tokugawa Yoshimune]], le norme che dal 1640 impedivano la traduzione e la diffusione in Giappone di opere straniere furono attenuate.<ref>{{Cita libro|autore=Jason Josephson|titolo=The Invention of Religion in Japan|annooriginale=2012|editore=University of Chicago Press|città=Chicago|p=106}}</ref> Dejima divenne nota in tutto il Giappone come centro di medicina, scienza militare e astronomia. Molti samurai vi si recarono per approfondire quelli che presero il nome di "[[Rangaku|studi olandesi]]" (蘭学, ''Rangaku'').
* [[Premi BAFTA 1995|1995]] – [[British Academy Film Awards|Premio BAFTA]]

** [[BAFTA al miglior attore non protagonista|Miglior attore non protagonista]] a [[Samuel L. Jackson]]
Medici e chirurghi europei che trascorsero dei periodi a Dejima come [[Engelbert Kaempfer]], [[Carl Peter Thunberg]] e [[Philipp Franz von Siebold]] furono chiamati da pazienti giapponesi di alto rango con il permesso delle autorità.
{{div col end}}

== Commercio ==
[[File:Nagasaki Japanese-Dutch Trade (Matsura Historical Museum).jpg|sinistra|miniatura|350x350px|Commercio tra olandesi e giapponesi presso Dejima verso la fina del XVIII secolo.]]
Il modo in cui veniva condotto il commercio cambiò nel tempo ma dal 1698 fu gestito interamente dall'ufficio contabile di Nagasaki. Le merci importate venivano acquistate all'ingrosso dall'ufficio contabile e distribuite ai commercianti. Il prezzo della transazione veniva fissato unilateralmente dal governo giapponese. Merci di esportazione di valore comparabile venivano date come contropartita agli olandesi. La gestione di questo sistema commerciale continuò fino alla fine del governo dello Shogunato.<ref name=":5">{{Cita web|url=https://www.ndl.go.jp/nichiran/e/s1/s1_2.html|titolo=Dutch Factory and Trading at Deshima|accesso=9 maggio 2021}}</ref>

Le principali merci importate dagli olandesi consistevano in seta grezza cinese, stoffe di seta, zucchero, legno profumato, pepe, pelle di squalo e medicinali,<ref>{{Cita web|url=https://www.ndl.go.jp/nichiran/e/s2/s2_4_2.html|titolo=Imported Goods from the Netherlands|accesso=9 maggio 2021}}</ref> mentre le principali merci esportate erano inizialmente argento (la cui esportazione fu vietata dopo il 1668) e oro (principalmente nella forma di monete ovali, la cui esportazione fu vietata nel 1763), e successivamente barre di rame.<ref name=":5" />Furono esportati anche oggetti artigianali come ceramiche e lacche.

A ciò si aggiungeva il commercio personale dei dipendenti VOC a Dejima, che rappresentava un'importante fonte di reddito per loro e per le loro controparti giapponesi.

Nonostante mantenere l'avamposto isolato su Dejima fosse piuttosto oneroso, il commercio con il Giappone fu molto redditizio per gli olandesi, producendo inizialmente profitti del 50% o più. Il traffico commerciale diminuì nel XVIII secolo, poiché venne concesso dalle autorità giapponesi l'attracco di sole due navi all'anno. Dopo il fallimento della Compagnia delle Indie Orientali nel 1795, il governo olandese rilevò gli scambi commerciali con il Giappone.

== Le navi a Sejima ==
[[File:DejimaInNagasakiBay.jpg|miniatura|300x300px|Navi mercantili olandesi e cinesi al largo di Dejima.]]
Ogni nave che attraccava a Dejima veniva ispezionata dalle autorità giapponesi, eventuali libri religiosi e armi venivano messi sotto sequestro così come le vele, i timoni, i cannoni, e le munizioni che venivano trattenute fino a quando l'imbarcazione non riceveva il permesso per ripartire.

Mentre le imbarcazioni olandesi erano a Deshima per il loro commercio annuale tutti gli olandesi erano sotto stretta sorveglianza e a nessuno era permesso di fare visita da una nave all'altra.

Dal 1641 al 1847 attraccarono a Dejima 606 navi olandesi.

* Dal 1641 al 1671, l'arrivo delle imbarcazioni fu piuttosto libero e vide una media di 7 navi olandesi all'anno (12 affondarono durante questi anni)
* Dal 1671 al 1715 venne consentito l'arrivo di circa 5 navi all'anno.
* Dal 1715 venne consentito l'arrivo di sole 2 navi all'anno, permesso che fu ridotto a una sola nave nel 1790, per poi tornare a 2 navi nel 1799.
* Durante le [[guerre napoleoniche]] (1803–1815), i Paesi Bassi (allora chiamati [[Repubblica Batava]]) furono occupati dalla Francia e le navi olandesi si astennero dal navigare direttamente verso il Giappone a causa della possibilità di essere catturate dalla [[Royal Navy]]. In questi anni vennero utilizzate imbarcazioni 'neutrali' americane e danesi. Con i Paesi Bassi sotto il controllo francese e i diversi possedimenti coloniali olandesi conquistati dalla Gran Bretagna (tra cui [[Guerra anglo-olandese per Giava|Giava]]) Dejima fu uno dei pochi luoghi al mondo in cui la bandiera olandese sventolava ancora<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Martha Chaiklin|anno=2010|titolo=Monopolists to Middlemen: Dutch liberalism and American Imperialism in the Opening of Japan|rivista=Journal of World History|editore=University of Hawai'i Press|volume=21|numero=2|p=251|url=https://www.researchgate.net/publication/236701618_Monopolists_to_Middlemen_Dutch_Liberalism_and_American_Imperialism_in_the_Opening_of_Japan}}</ref>, come ordinato dall'''opperhoofd'' Hendrik Doeff.
* Nel 1815 le [[Indie orientali olandesi]] ritornarono sotto il controllo dei Paesi Bassi e il regolare traffico commerciale olandese fu ristabilito
== Innovazioni introdotte in Giappone ==

*
* Il [[badminton]], uno sport originario dell'India, fu introdotto dagli olandesi nel XVIII secolo.
* Il [[biliardo]] fu introdotto in Giappone a Dejima nel 1764; è indicato come "Palla che colpisce il tavolo" (玉 突 の 場) nei dipinti di Kawahara Keiga (川 原 慶賀).
* La [[birra]] sembra essere stata introdotta come merce di importazione durante il periodo di isolamento. L'''Opperhoofd'' Hendrik Doeff faceva produrre la propria birra a Nagasaki, in seguito all'interruzione del commercio durante le guerre napoleoniche. La produzione locale di birra iniziò in Giappone nel 1880. Il nome olandese ''bier'' è stato adottato dalla lingua giapponese (ビール, ''biiru'').<ref>{{Cita web|url=https://www.netherlandsandyou.nl/your-country-and-the-netherlands/japan/and-the-netherlands/dutch-japanese-relations|titolo=Dutch-Japanese relations|accesso=11 maggio 2021}}</ref>
* Il [[Trifolium repens|trifoglio]] è stato introdotto in Giappone dagli olandesi come materiale da imballaggio per carichi fragili. I giapponesi la chiamavano "erba da imballaggio bianca" (シ ロ ツ メ ク サ), in riferimento ai suoi fiori bianchi.[[File:DejimaBillard.jpg|miniatura|Olandesi che giocano a biliardo a Dejima, 19<sup>o</sup> secolo|300x300px]]
* Il [[caffè]] è stato introdotto in Giappone dagli olandesi con i nomi di ''Moka'' e ''koffie''. Quest'ultimo nome compare nei libri giapponesi del XVIII secolo.
* Il pianoforte più antico del Giappone fu introdotto da [[Philipp Franz von Siebold]] nel 1823 e successivamente donato a un commerciante di nome Kumaya (熊 谷). Il pianoforte è oggi in mostra al Museo d'arte Kumaya (熊 谷 美術館) a [[Hagi]].
* La vernice (catrame), utilizzata per le navi, venne introdotta dagli olandesi. Il nome originale olandese (''pek'') è stato adottato anche in giapponese (ペ ン キ, ''penki'').
* Cavolo e pomodori furono introdotti nel XVII secolo.
* Il [[cioccolato]] viene citato in relazione a Dejima già in un resoconto del 1797.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Tatsuya Mitsuda|anno=2014|titolo=From Reception to Acceptance: Chocolate in
Japan, c. 1870–1935|rivista=Food & History|editore=Institut européen d'histoire de l'alimentation|volume=12|numero=1}}</ref> <ref>{{Cita libro|autore=Yoshiho Yasugi|titolo=Chokorēto no Bunkashi|anno=2004|città=Kyoto|p=195}}</ref><br />

== Ricostruzione ==
[[File:Edo-era Dejima within modern Nagasaki.jpg|miniatura|I confini dell'isola di Dejima (in rosso) nella [[Nagasaki]] contemporanea.|300x300px]]
La stazione commerciale della Compagnia Olandese delle Indie Orientali a Dejima fu abolita quando il Giappone concluse la [[Convenzione di Kanagawa]] con gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel 1858. Ciò mise fine al ruolo di Dejima come unica finestra del Giappone sul mondo occidentale durante l'era dell'isolamento nazionale. Da allora, l'isola è stata ampliata da terre bonificate e fusa con Nagasaki. La vasta riprogettazione del porto di Nagasaki nel 1904 ne compromise la morfologia originale. L'impronta originale dell'isola di Dejima è segnata da rivetti ma con il progredire del restauro, le antiche forme dell'isola saranno più facilie da vedere a colpo d'occhio.<ref>{{Cita web|url=https://nagasakidejima.jp/english/restoration-work/|titolo=Dejima Restoration Project|accesso=11 maggio 2021}}</ref>

Dejima oggi è un cantiere in progresso. L'isola è stata designata sito storico nazionale nel 1922, ma i passi successivi della ricostruzione furono lenti. I lavori di restauro iniziarono nel 1953, ma quel progetto venne ben presto interrotto.

Nel 1996, il restauro di Dejima è iniziato con i piani per la ricostruzione di 25 edifici nel loro stato originario dell'inizio del XIX secolo. Per mostrare meglio la forma a ventaglio di Dejima, il progetto prevedeva la ricostruzione di parti del terrapieno che un tempo racchiudeva l'isola.

Nel 2000 sono stati completati e aperti al pubblico cinque edifici, tra cui l'alloggio del vice-capo.[[File:Dejima Omotemon-bridge (00).jpg|sinistra|miniatura|300x300px|Il ponte ''Omotemon-bashi'' al giorno d'oggi.]]Nella primavera del 2006, sono stati apportati gli ultimi ritocchi alla residenza dell'''Opperhoofd'', all'ufficio dei funzionari giapponesi, agli alloggi del capo scrivano, al magazzino n. 3 e al cancello verso il mare. Attualmente sono stati restaurati circa 10 edifici in tutta l'area.
Nel 2017 sono stati restaurati sei nuovi edifici, così come il ponte ''Omotemon-Bashi'' (il vecchio ponte sulla terraferma). Il ponte è stato ufficialmente aperto alla presenza dei membri delle famiglie reali giapponesi e olandesi.<ref>{{Cita web|url=https://hollandkyushu.com/en/project/opening-ceremony-omotemon-bashi-bridge/|titolo=Omotemon-bashi Bridge|accesso=11 maggio 2012}}</ref>

La pianificazione a lungo termine prevede una Dejima circondata dall'acqua su tutti e quattro i lati; la sua caratteristica forma a ventaglio e tutti i muri di terrapieno saranno completamente restaurati. Questo piano a lungo termine includerà la riqualificazione urbana su larga scala dell'area. Per rendere Dejima di nuovo un'isola sarà necessario deviare il fiume Nakashima e spostare una parte dell'autostrada Route 499.

== Curiosità ==

* Il quinto romanzo dello scrittore [[David Mitchell (scrittore)|David Mitchell]], ''I mille autunni di Jacob de Zoet'', è ambientato principalmente a [[Dejima]].
*Il motore grafico [[Decima (motore grafico)|Decima Engine]] prende il nome dall'isola di Dejima e simboleggia la collaborazione tra la software house giapponese [[Kojima Productions]], e quella olandese Guerrilla.<ref name="dec12">{{cita web|url=https://www.vg247.it/2016/12/04/mark-cerny-non-riesce-a-immaginare-i-livelli-che-raggiungera-decima-grazie-a-kojima-e-guerrilla-games/|titolo=Mark Cerny non riesce a immaginare i livelli che raggiungerà DECIMA grazie a Kojima e Guerrilla Games|sito=[[VG247]]|data=4 dicembre 2016|accesso=7 luglio 2017}}</ref>


== Note ==
== Note ==
<references />
<references/>


==Collegamenti esterni==
== Voci correlate ==
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{{Portale|Cinema|erotismo}}
* [[Periodo Edo]]
* [[Sakoku]]


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[[Categoria:Film drammatici]]

[[Categoria:Film erotici]]
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== Collegamenti esterni ==

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[[Categoria:Isole artificiali del Giappone]]
[[Categoria:Storia delle relazioni internazionali del Giappone]]
[[Categoria:Periodo Edo]]

Versione attuale delle 19:44, 9 nov 2022

Brève Traversée
Titolo originaleBrève Traversée
Paese di produzioneFrancia
Anno2001
Rapporto1.70 : 1
Generesentimentale, drammatico
RegiaCatherine Breillat
SoggettoCatherine Breillat
SceneggiaturaCatherine Breillat
Casa di produzioneARTE, Arte France Cinéma, GMT Productions, Unité Fiction
FotografiaEric Gautier
MontaggioPascale Chavance
MusicheMarc Filippi

D'Julz Patrick Chevalier

ScenografiaFrédérique Belvaux
Interpreti e personaggi

Brève Traversée è un film del 2001 diretto da Catherine Breillat.

La pellicola è interpretata dagli attori Sarah Pratt e Gilles Guillain.

La pellicola è stata commissionata dal canale televisivo francese Arte e fa parte di una serie di dieci film che ruotano attorno al tema delle relazioni tra maschi e femmine intitolata Masculin/Féminin


Presentato alla 58ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il film si è aggiudicato una menzione speciale del premio Elvira Notari


Il film è stato presentato Gran Premio del Festival del Cinema Televisivo, Luchon 2001 Premio Interpretazione per Sarah Pratt al Festival Cinéma Tout Ecran, Ginevra 2001


Nel film sono presenti scene di sesso esplicite tra la Ducey e Siffredi, motivo per cui è scattata la censura in molti paesi, tra cui l'Italia e gli Stati Uniti, in cui è stata vietata ai minorenni.

Il film è stato candidato ai British Independent Film Awards 1999 nella categoria miglior film straniero in lingua straniera.

Riconoscimenti

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Collegamenti esterni

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