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{{Film
{{Infobox isola
|titolo italiano = Brève Traversée
|Nome = Dejima
|titolo originale = Brève Traversée
|Nome_originale =
|paese = [[Francia]]
|Soprannome =
|anno uscita = 2001
|Immagine = Picture_of_Dejima,_Japan,_1852.jpg
|aspect ratio = 1.70 : 1
|Didascalia = Dejima in una litografia del [[1852]].
|Mappa =
|genere = romantico
|genere 2 = drammatico
|Mappa_localizzazione = JPN
|regista = [[Catherine Breillat]]
|Mappa2 =
|soggetto = Catherine Breillat
|Localizzazione = Baia di [[Nagasaki]]
|casa produzione = ARTE, Arte France Cinéma, GMT Productions, Unité Fiction
|Latitudine_Gradi = 32
|sceneggiatore = Catherine Breillat
|Latitudine_Primi = 44
|attori = *[[Sarah Pratt]]: Alice
|Latitudine_Secondi = 37
*[[Gilles Guillain]]: Thomas
|Latitudine_NS = N
|fotografo = [[Eric Gautier]]
|Longitudine_Gradi = 129
|montatore = [[Pascale Chavance]]
|Longitudine_Primi = 52
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[[D'Julz ]]
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[[Patrick Chevalier]]
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}}
{{nihongo|'''Dejima''' o '''Deshima'''|出島||letteralmente isola d’uscita}}, è stata una piccola isola artificiale situata nel porto giapponese di [[Nagasaki]].<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/deshima/|titolo=Deshima nell'enciclopedia Treccani}}</ref> Utilizzata come [[trading post]] prima dai portoghesi (dal 1636 al 1639) e poi dagli olandesi della [[Compagnia olandese delle Indie orientali]] (dal 1641 al 1859), fu l'unico luogo di scambio commerciale e culturale tra l'occidente ed il Giappone durante il [[sakoku]], l'auto-imposto periodo di isolamento giapponese.


'''''Brève Traversée''''' è un [[film]] del [[2001]] diretto da [[Catherine Breillat]].
L'isola si estendeva su una superficie a forma di ventaglio di circa 13000 m<sup>2</sup> e veniva menzionata nei documenti occidentali dell'epoca con i nomi [[Romanizzazione (linguistica)|romanizzati]] di ''Deshima'', ''Decima'', ''Decuma'', ''Desjima'', ''Dezima'', ''Disma'', o ''Disima''.


La pellicola è interpretata dagli attori Sarah Pratt e [[Gilles Guillain]].
Dejima perse il suo status in seguito alla [[Convenzione di Kanagawa]] del 1854 e a partire dal 1861 l'isola subì progressivi cambiamenti topografici dovuti a lavori di bonifica che ne determinarono la [[Terra sottratta al mare|completa integrazione alla terra ferma]] e la conseguente perdita della caratteristica forma a ventaglio.


La pellicola è stata commissionata dal canale televisivo francese [[Arte (rete televisiva)|Arte]] e fa parte di una serie di dieci film che ruotano attorno al tema delle relazioni tra maschi e femmine intitolata ''Masculin/Féminin''
Nel 1920 Dejima fu designata sito storico nazionale dal governo giapponese e nel 1996 venne lanciato ufficialmente il progetto di restauro e ricostruzione degli edifici storici dell'isola.
[[File:Dutch tribute embassy to Edo.jpg|miniatura|Incisione del XVIII secolo raffigurante la processione dell'''Opperhoofd''" olandese di Dejima e del suo entourage sulla strada di Edo per rendere omaggio allo Shogun.]]


== Storia ==
Il Giappone, dopo una prima fase di apertura al Cristianesimo nella seconda metà del XVI secolo al fine di favorire gli scambi commerciali con l'Europa, avviò una serie di provvedimenti atti a limitare la diffusione della nuova religione che nel frattempo aveva trovato numerosi proseliti tra i nativi.


Presentato alla 58ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il film si è aggiudicato una menzione speciale del premio Elvira Notari
Nel solco di questa politica, nel 1634 lo ''shōgun'' [[Tokugawa Iemitsu]] fece iniziare i lavori per la costruzione di un'isola artificiale a Nagasaki. mediante i contributi di 25 mercanti locali<ref>{{Cita libro|autore=Nihon Keizaishi Kenkyūsho|titolo=Nihon Keizaishi Jiten|anno=1940|città=Tōkyō|p=1109|volume=II}}</ref>, che avrebbe alloggiato i mercanti portoghesi cristiani, che fino ad allora avevano vissuto liberamente in città, al fine di isolarli dal resto della popolazione.


La costruzione di Dejima, che veniva chiamata anche con i nomi di ''Ogishima'' (isola ventaglio) e ''Tsukishima'' (isola costruita), terminò nel 1636 ma i portoghesi ebbero modo di abitarvi solo per pochi anni poiché nel 1639, in seguito a delle rivolte della popolazione prevalentemente cristiana nella regione di Shimabara-Amakusa, il governo Tokugawa decise di espellerli.


L'assenza dei mercanti portoghesi ebbe tali ripercussioni sull'economia di Nagasaki che i funzionari governativi costrinsero nel 1641 gli olandesi della [[Compagnia olandese delle Indie orientali]] (VOC), che per circa trent'anni avevano gestito i propri affari presso il trading post di [[Hirado]], a trasferirsi a Dejima, diventando gli unici occidentali ad avere rapporti commerciali con il Giappone. Infatti, nonostante tutti gli europei fossero stati espulsi e banditi dal paese, gli Olandesi furono gli unici cui fu consentito di rimanere poiché non avevano mai tentato in precedenza di diffondere il Cristianesimo.


Il film è stato presentato Gran Premio del Festival del Cinema Televisivo, Luchon 2001 Premio Interpretazione per Sarah Pratt al Festival Cinéma Tout Ecran, Ginevra 2001
Dal 1641 in poi, solo le navi cinesi e olandesi avevano diritto ad entrare in Giappone e quello di Nagasaki era l'unico porto di attracco.


== L'isola ==
Dejima si innalzava di circa 2,7 m sopra il livello del mare e misurava circa 64 m lungo i lati est e ovest, 170 m lungo il lato nord rivolto verso la città, e 215 m lungo il lato sud rivolto verso il mare, per un totale di circa 13000 m<sup>2</sup>. L'intera isola era circondata da un'alta palizzata sormontata da una doppia fila di punte di ferro. Sul lato ovest era presente una banchina per l'attracco delle navi chiusa da un cancello che veniva aperta solo in quei periodi dell'anno, solitamente da Agosto a Ottobre, in cui le navi olandesi venivano scaricate e caricate. In acqua, a breve distanza dall'isola, spuntavano a intervalli regolari 13 lunghi pali di legno sulle cui sommità erano poste delle insegne di legno che riportavano a grandi caratteri l'ordine governativo che vietava severamente a tutte le imbarcazioni di approcciarsi all'isola.<ref>{{Cita libro|autore=J. Feenstra Kuiper|titolo=Japan en de Buitenwereld in de Achtiende Eeuw|anno=1921|città=s-Gravenhage|pp=173-176}}</ref>


L'unico collegamento alla terra ferma era assicurato da un piccolo ponte di pietra con un cancello sul lato dell'isola e delle sentinelle su entrambe le estremità che si assicuravano che nessuna persona non autorizzata entrasse o uscisse dall'isola.


Nel film sono presenti scene di sesso esplicite tra la Ducey e Siffredi, motivo per cui è scattata la censura in molti paesi, tra cui l'[[Italia]] e gli [[Stati Uniti]], in cui è stata vietata ai minorenni.
L'isola ospitava abitazioni per circa 20 olandesi, magazzini e alloggi per i funzionari giapponesi e per gli interpreti. Gli olandesi coltivavano inoltre un giardino fiorito in un angolo dell'isola ed allevavano mucche, pecore, maiali e galline.


Il film è stato candidato ai [[British Independent Film Awards 1999]] nella categoria miglior film straniero in lingua straniera.
=== Il personale olandese ===
Il numero di olandesi che vivevano sull'isola variava di anno in anno anche se il totale raramente superava i venti individui. Le categorie di personale generalmente includevano<ref>{{Cita libro|autore=Grant K. Goodman|titolo=Japan and the Dutch 1600-1853|anno=2000|editore=RoutledgeCurzon|ISBN=0-7007-1220-8}}</ref>:


== Trama ==
* ''opperhoofd'' (capitano) o ''opperkoopman'' (capo);
* ''onderkoopman'' (vice-capo) - di solito 1 uomo;
* ''pakhuismeester'' (custode del magazzino) - di solito 1 uomo;
* ''schrijver'' (segretario) - di solito 1 o 2 uomini;
* ''oppermeester'' (medico) - 1 o 2 uomini;
* ''ondermeester'' (assistente medico) - 1 o 2 uomini;
* ''boekhouder'' (contabile) - 1 o 2 uomini;
* ''assistent'' (assistente) - qualsiasi numero, compresi i cannonieri, maestri d'ascia, falegnami e schiavi negri.


== Riconoscimenti ==
=== Il personale giapponese ===
{{div col}}
A fronte di un piccolo gruppo di olandesi indifesi e isolati, l'amministrazione giapponese sviluppò un nutrito corpo burocratico di funzionari per i quali la Compagnia olandese delle Indie Orientali era finanziariamente responsabile. Il medico [[Engelbert Kaempfer]], che visse sull'isola nel 1692, lo descrisse in questi termini<ref>{{Cita libro|autore=Engelbert Kaempfers|titolo=Geschichte und Beschreibung von Japan|anno=1964|città=Stuttgart|pp=76-81|volume=II}}</ref>:
* [[Premi Oscar 1995|1995]] – [[Premio Oscar]]
** [[Oscar alla migliore sceneggiatura originale|Migliore sceneggiatura originale]] a [[Quentin Tarantino]] e [[Roger Avary]]
* [[Golden Globe 1995|1995]] – [[Golden Globe]]
** [[Golden Globe per la migliore sceneggiatura|Migliore sceneggiatura]] a [[Quentin Tarantino]] e [[Roger Avary]]
* [[Premi BAFTA 1995|1995]] – [[British Academy Film Awards|Premio BAFTA]]
** [[BAFTA al miglior attore non protagonista|Miglior attore non protagonista]] a [[Samuel L. Jackson]]
{{div col end}}


== Note ==
* ''Otona,'' funzionario capo che si occupava dell'amministrazione di Deshima, della supervisione del commercio e in generale del controllo sugli olandesi. Era assistito da un funzionario aggiunto, 5 segretari, 15 sovrintendenti [[coolie]] e 36 tesorieri);
<references/>
* ''Deshima chonin,'' i 24 proprietari dei terreni sui quali sorge Deshima, che supervisionavano i locatari olandesi;
* ''Oranda tsuji,'' tra i 123 e i 150 interpreti olandesi, abbastanza numerosi da dissuadere gli olandesi dal dover imparare la lingua giapponese;
* ''Kaimono tsukai'', 17 commissari per l'approvvigionamento con il loro famiglie, che rifornivano l'isola di cibo, masserizie e prostitute;
*''Monban,'' 5 sentinelle addette al controllo dell'ingresso da Deshima a Nagasaki, più i loro servi (che aumentavano durante le vendite delle merci), alle quali si aggiungevano guardie del porto, spie e deputati funzionari comunali;
* ''Mawariban,'' guardie notturne che sorvegliavano eventuali furti, incendi o incidenti,
* ''Daidokoro no mono,'' personale addetto alle cucine composto da 3 cuochi, 2 garzoni di cucina, apprendisti cuochi e manovali;
* un piccolo numero di servitori personali e ragazzi che lavorano come messaggeri.


==Collegamenti esterni==
== Organizzazione, vita e isolamento sull'isola ==
{{Citazione|...Un europeo condannato a trascorrere il resto della sua vita in questo isolamento verrebbe praticamente sepolto vivo. Le notizie dei grandi sconvolgimenti degli imperi non raggiungono mai questo luogo... Non arrivano le riviste del Giappone e ancor meno quelle di paesi esteri. Qui si può vegetare nella più assoluta nullità morale, estranei a tutto ciò che si sta verificando sulla scena mondiale.|Karl Pieter Thunberg, medico e botanico vissuto a Dejima nel 1776.<ref>{{Cita libro|autore=K.P. Thurnberg|titolo=Voyages de C.P. Thurnberg au Japon par le Cap de Bonne-Esperance, les Isles de la Sonde etc.|città=Paris|p=45|volume=III}}</ref>}}

Come la città di Nagasaki, Dejima era sottoposta alla diretta supervisione di un governatore (''bugyō'') facente riferimento a Edo (la moderna [[Tokyo]]) mentre la gestione degli affari dell'isola era di competenza di un capo funzionario della [[Compagnia olandese delle Indie orientali|VOC]] chiamato ''Opperhoofd'' dagli olandesi, o ''Kapitan'' (dal portoghese ''capitão'') dai giapponesi, il quale veniva considerato come un rappresentante di uno stato tributario ed era quindi tenuto a recarsi presso Edo per rendere omaggio allo ''shogun'' da una alle quattro volte l'anno. L'''Opperhoofd'', secondo le regole del sakoku imposto dallo shogunato Edogawa, veniva sostituito ogni anno da un nuovo funzionario per evitare che stringesse relazioni di interesse con i locali. L'''Opperhoofd'' esercitava una grande autorità sul personale ma in caso di punizione dei subordinati non andava mai oltre l'arresto temporaneo o l'invio a Batavia del dipendente colpevole in stato di prigionia. Non si hanno notizie di punizioni inflitte agli olandesi da parte dei giapponesi che, in caso di serie contravvenzioni, come ad esempio il contrabbando, richiedevano che da parte olandese si intervenisse con severità.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Fiorella Leemhuis|anno=1971|titolo=GLI OLANDESI A DESHIMA|rivista=Il Giappone|editore=Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)|volume=11|p=68|url=https://www.jstor.org/stable/20750630}}</ref>



Le guardie al cancello impedivano ogni comunicazione non autorizzata con la città di Nagasaki, e nessuno poteva entrare o uscire dall'isola senza un'autorizzazione ufficiale che veniva concessa solo in rare occasioni.

Nessun giapponese poteva vivere in casa di un olandese ad eccezione delle "donne di piacere". Tutta la proprietà, personale o comune, era soggetta a perquisizioni e sequestri in qualsiasi momento. Nessun cittadino olandese poteva essere sepolto in suolo giapponese.

Le cerimonie religiose erano severamente vietate a Deshima o a bordo delle navi, e le autorità locali si premurarono affinché nessun libro religioso raggiungesse la terra ferma.

A partire dal XVIII secolo, grazie alle politiche di apertura e di promozione delle scienze europee di [[Tokugawa Yoshimune]] le norme che dal 1640 impedivano la traduzione e la diffusione in Giappone di opere straniere furono attenuate. Dejima divenne nota in tutto il Giappone come centro di medicina, scienza militare e astronomia. Molti samurai vi si recarono per approfondire quelli che presero il nome di "[[Rangaku|studi olandesi]]" (蘭学, ''Rangaku'').

Una volta all'anno gli europei poterono partecipare, sotto scorta, ai festeggiamenti presso il Santuario di Suwa.

Medici e chirurghi europei che trascorsero dei periodi a Dejima come [[Engelbert Kaempfer]], [[Carl Peter Thunberg]] e [[Philipp Franz von Siebold]] furono chiamati da pazienti giapponesi di alto rango con il permesso delle autorità.

== Commercio ==
All'inizio gli olandesi commerciavano principalmente [[seta]], [[Cotone (fibra)|cotone]] e ''materia medica'' dalla [[Cina]] e dall'[[India]], ma lo [[zucchero]] divenne in seguito la merce più importata. Inoltre, pellicce di cervo e pelle di squalo venivano trasportate in Giappone da [[Isola di Formosa|Formosa]], così come libri, strumenti scientifici e molte altre mercanzie rare provenienti dall'Europa. In cambio, i commercianti olandesi acquistavano [[rame]], [[argento]], canfora, porcellana, lacca e riso giapponesi.

A ciò si aggiungeva il commercio personale dei dipendenti VOC a Dejima, che rappresentava un'importante fonte di reddito per loro e per le loro controparti giapponesi.

Più di 10.000 libri stranieri riguardanti vari argomenti scientifici furono venduti ai giapponesi dalla fine del XVIII secolo all'inizio del XIX promuovendo lo studio e la diffusione dei ''Rangaku''.

Nonostante mantenere l'avamposto isolato su Dejima fosse piuttosto oneroso, il commercio con il Giappone fu molto redditizio per gli olandesi, producendo inizialmente profitti del 50% o più. Il traffico commerciale diminuì nel XVIII secolo, poiché solo due navi all'anno potevano attraccare sull'isola. Dopo il fallimento della Compagnia delle Indie Orientali nel 1795, il governo olandese rilevò gli scambi commerciali con il Giappone.

== Navi ==
Dal 1641 al 1847 attraccarono a Dejima 606 navi olandesi.

* Dal 1641 al 1671, l'arrivo delle imbarcazioni fu piuttosto libero e vide una media di 7 navi olandesi all'anno (12 affondarono durante questi anni)
* Dal 1671 al 1715 venne consentito l'arrivo di circa 5 navi all'anno.
* Dal 1715 venne consentito l'arrivo di sole 2 navi all'anno, permesso che fu ridotto a una sola nave nel 1790, per poi tornare a 2 navi nel 1799.
* Durante le [[guerre napoleoniche]] (1803–1815), i Paesi Bassi (allora chiamati [[Repubblica Batava]]) furono occupati dalla Francia e le navi olandesi si astennero dal navigare direttamente verso il Giappone a causa della possibilità di essere catturate dalla [[Royal Navy]]. In questi anni vennero utilizzate imbarcazioni 'neutrali' americane e danesi. Con i Paesi Bassi sotto il controllo francese e i diversi possedimenti coloniali olandesi conquistati dalla Gran Bretagna (tra cui [[Guerra anglo-olandese per Giava|Giava]]) Dejima fu l'unico posto al mondo in cui la bandiera olandese sventolava ancora, come ordinato dall'''opperhoofd'' Hendrik Doeff.
* Nel 1815 le [[Indie orientali olandesi]] ritornarono sotto il controllo dei Paesi Bassi e il regolare traffico commerciale olandese fu ristabilito.

Ogni nave che attraccava a Dejima veniva ispezionata dalle autorità giapponesi, eventuali libri religiosi e armi venivano messi sotto sequestro così come le vele, i timoni, i cannoni, e le munizioni he venivano trattenute fino a quando l'imbarcazione non riceveva il permesso per ripartire.

Mentre le imbarcazioi olandesi erano a Deshima per il loro commercio annuale tutti gli olandesi erano sotto stretta sorveglianza, e a nessuno era permesso di fare visita da una nave all'altra.

Le navi olandesi che lasciavano il Giappone avevano l'ordine di salpare il ventesimo giorno del nono mese indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.
[[File:DejimaBadminton.jpg|miniatura|Scena di una partita di badminton a Dejima, 18<sup>o</sup> secolo.]]
[[File:DejimaBillard.jpg|miniatura|Olandesi che giocano a biliardo a Dejima, 19<sup>o</sup> secolo]]

== Innovazioni introdotte in Giappone ==

* [[Fotografia]]. La prima lezione di fotografia data a un giapponese avvenne nel 1856 da parte del medico dell'isola, il dottor J. K. van den Broek.
* Il [[badminton]], uno sport originario dell'India, fu introdotto dagli olandesi nel XVIII secolo.
* Il [[biliardo]] fu introdotto in Giappone a Dejima nel 1764; è indicato come "Palla che colpisce il tavolo" (玉 突 の 場) nei dipinti di Kawahara Keiga (川 原 慶賀).
* La [[birra]] sembra essere stata introdotta come merce di importazione durante il periodo di isolamento. L'''Opperhoofd'' Hendrik Doeff faceva produrre la propria birra a Nagasaki, in seguito all'interruzione del commercio durante le guerre napoleoniche. La produzione locale di birra iniziò in Giappone nel 1880.
* Il [[Trifolium repens|trifoglio]] è stato introdotto in Giappone dagli olandesi come materiale da imballaggio per carichi fragili. I giapponesi la chiamavano "erba da imballaggio bianca" (シ ロ ツ メ ク サ), in riferimento ai suoi fiori bianchi.
* Il [[caffè]] è stato introdotto in Giappone dagli olandesi con i nomi di ''Moka'' e ''koffie''. Quest'ultimo nome compare nei libri giapponesi del XVIII secolo.
* Il pianoforte più antico del Giappone fu introdotto da [[Philipp Franz von Siebold]] nel 1823 e successivamente donato a un commerciante di nome Kumaya (熊 谷). Il pianoforte è oggi in mostra al Museo d'arte Kumaya (熊 谷 美術館) a [[Hagi]].
* La vernice (catrame), utilizzata per le navi, venne introdotta dagli olandesi. Il nome originale olandese (''pek'') è stato adottato anche in giapponese (ペ ン キ, ''penki'').
* Cavolo e pomodori furono introdotti nel XVII secolo.
* Il [[cioccolato]] fu introdotto tra il 1789 e il 1801; veniva utilizzato come bevanda nelle case di piacere di Maruyama. <br />
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Brève Traversée
Titolo originaleBrève Traversée
Paese di produzioneFrancia
Anno2001
Rapporto1.70 : 1
Generesentimentale, drammatico
RegiaCatherine Breillat
SoggettoCatherine Breillat
SceneggiaturaCatherine Breillat
Casa di produzioneARTE, Arte France Cinéma, GMT Productions, Unité Fiction
FotografiaEric Gautier
MontaggioPascale Chavance
MusicheMarc Filippi

D'Julz Patrick Chevalier

ScenografiaFrédérique Belvaux
Interpreti e personaggi

Brève Traversée è un film del 2001 diretto da Catherine Breillat.

La pellicola è interpretata dagli attori Sarah Pratt e Gilles Guillain.

La pellicola è stata commissionata dal canale televisivo francese Arte e fa parte di una serie di dieci film che ruotano attorno al tema delle relazioni tra maschi e femmine intitolata Masculin/Féminin


Presentato alla 58ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il film si è aggiudicato una menzione speciale del premio Elvira Notari


Il film è stato presentato Gran Premio del Festival del Cinema Televisivo, Luchon 2001 Premio Interpretazione per Sarah Pratt al Festival Cinéma Tout Ecran, Ginevra 2001


Nel film sono presenti scene di sesso esplicite tra la Ducey e Siffredi, motivo per cui è scattata la censura in molti paesi, tra cui l'Italia e gli Stati Uniti, in cui è stata vietata ai minorenni.

Il film è stato candidato ai British Independent Film Awards 1999 nella categoria miglior film straniero in lingua straniera.

Riconoscimenti

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Collegamenti esterni

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