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Strage di piazza della Loggia: differenze tra le versioni

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La '''Strage di Piazza della Loggia''' è stato un attentato terroristico compiuto da gruppi [[neofascisti]] il [[28 maggio]] [[1974]] a [[Brescia]], nella centrale [[Piazza della Loggia]]. Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista con la presenza del sindacalista della [[CISL]] [[Franco Castrezzati]], dell'on. del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] [[Adelio Terraroli]] e del segretario della camera del lavoro di Brescia [[Gianni Panella]]. L'attentato provocò la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue.<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=NLQstgh9nmU Sonoro originale dei momenti dell'attentato]</ref>
La '''Strage di Piazza della Loggia''' è stato un attentato terroristico compiuto il [[28 maggio]] [[1974]] a [[Brescia]], nella centrale [[Piazza della Loggia]]. Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione [[antifascismo|antifascista]] indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista con la presenza del sindacalista della [[CISL]] [[Franco Castrezzati]], dell'on. del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] [[Adelio Terraroli]] e del segretario della camera del lavoro di Brescia [[Gianni Panella]]. L'attentato provocò la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue.<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=NLQstgh9nmU Sonoro originale dei momenti dell'attentato]</ref>


== Le indagini e l'iter giudiziario ==
== Le indagini e l'iter giudiziario ==
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=== I sospetti di coinvolgimento dei servizi segreti ===
=== I sospetti di coinvolgimento dei servizi segreti ===

Nel corso dei vari procedimenti giudiziari relativi alla strage si è costantemente fatta largo l'ipotesi del coinvolgimento di rami dei servizi segreti e di apparati dello Stato nella vicenda.<ref>[http://it.youtube.com/watch?v=52FBRia_DK8&feature=related Blu Notte - Piazza Della Loggia: Il Luogo Della Memoria]</ref>
Nel corso dei vari procedimenti giudiziari relativi alla strage si è costantemente fatta largo l'ipotesi del coinvolgimento di rami dei servizi segreti e di apparati dello Stato nella vicenda.<ref>[http://it.youtube.com/watch?v=52FBRia_DK8&feature=related Blu Notte - Piazza Della Loggia: Il Luogo Della Memoria]</ref>



Versione delle 12:56, 18 nov 2010

Template:Strage

La Strage di Piazza della Loggia è stato un attentato terroristico compiuto il 28 maggio 1974 a Brescia, nella centrale Piazza della Loggia. Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione antifascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista con la presenza del sindacalista della CISL Franco Castrezzati, dell'on. del PCI Adelio Terraroli e del segretario della camera del lavoro di Brescia Gianni Panella. L'attentato provocò la morte di otto persone e il ferimento di altre centodue.[1]

Le indagini e l'iter giudiziario

La prima istruttoria

Manifesto che riproduce il manifesto originale della manifestazione che si teneva in Piazza della Loggia il 28 maggio 1974

La prima istruttoria della magistratura portò alla condanna nel 1979 di alcuni esponenti dell'estrema destra bresciana. Uno di essi, Ermanno Buzzi, in carcere in attesa d'appello, fu strangolato il 13 aprile 1981 da Pierluigi Concutelli e Mario Tuti. Nel giudizio di secondo grado, nel 1982, la condanne del giudizio di primo grado vennero commutate in assoluzioni, le quali a loro volta vennero confermate nel 1985 dalla Corte di Cassazione.

La seconda indagine

Un secondo filone di indagine, sorto nel 1984 a seguito delle rivelazioni di alcuni pentiti, mise sotto accusa altri rappresentanti della destra eversiva e si protrasse fino alla fine degli anni '80; gli imputati furono assolti in primo grado nel 1987, per insufficienza di prove, e prosciolti in appello nel 1989 con formula piena. La Cassazione, qualche mese dopo, confermerà l'esito processuale di secondo grado.

I sospetti di coinvolgimento dei servizi segreti

Nel corso dei vari procedimenti giudiziari relativi alla strage si è costantemente fatta largo l'ipotesi del coinvolgimento di rami dei servizi segreti e di apparati dello Stato nella vicenda.[2]

Una ricostruzione siffatta appare sostenuta da una lunga serie di inquietanti circostanze: su tutte, basti pensare in primo luogo all'ordine - proveniente da ambienti istituzionali rimasti finora oscuri - impartito meno di due ore dopo la strage affinché una squadra di pompieri ripulisse con le autopompe il luogo dell'esplosione, spazzando via indizi, reperti e tracce di esplosivo prima che alcun magistrato o perito potesse effettuare alcun sopralluogo o rilievo[3]; secondariamente, la misteriosa scomparsa dell'insieme di reperti prelevati in ospedale dai corpi dei feriti e dei cadaveri, anch'essi di fondamentale importanza ai fini dell'indagine; infine, va segnalata la recente perizia antropologica ordinata dalla Procura di Brescia su una fotografia di quel giorno che comproverebbe la presenza sul luogo della strage di Maurizio Tramonte, militante di Ordine Nuovo e collaboratore del SID.[4]

Gli oscuri intralci di provenienza istituzionale manifestatisi anche durante il secondo troncone d'indagine verranno definiti dal giudice istruttore Zorzi quale ulteriore "riprova, se mai ve ne fosse bisogno, dell'esistenza e costante operatività di una rete di protezione pronta a scattare in qualunque momento e in qualunque luogo".[5]

La terza istruttoria

Una terza istruttoria è tuttora pendente presso la Procura di Brescia. Il 19 maggio 2005 la Corte di Cassazione ha confermato la richiesta di arresto per Delfo Zorzi (oggi cittadino giapponese, non estradabile, con il nome di Hagen Roi) per il coinvolgimento nella strage di Piazza della Loggia.

Il 15 maggio 2008 sono stati rinviati a giudizio i sei imputati principali: Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, Pino Rauti, Francesco Delfino, Giovanni Maifredi.[6] I rinviati a giudizio Zorzi, Maggi e Tramonte erano all'epoca militanti di spicco di Ordine Nuovo, gruppo neofascista fondato nel 1956 da Pino Rauti e più volte oggetto di indagini, pur senza successive risultanze processuali, in merito all'organizzazione ed al compimento di attentati e stragi. Ordine Nuovo fu sciolto nel 1973 per disposizione del ministro dell'Interno Paolo Emilio Taviani con l'accusa di ricostituzione del Partito Fascista.

Gli altri rinviati a giudizio sono l'ex generale dei carabinieri Francesco Delfino, all'epoca responsabile - con il grado di capitano - del Nucleo investigativo dei Carabinieri di Brescia, e Giovanni Maifredi, ai tempi collaboratore del ministro degli Interni Paolo Emilio Taviani. [7]

La prima udienza si è tenuta il 25 novembre 2008.

Il 21 ottobre 2010, dopo cinque giorni e mezzo di ricostruzione delle accuse, i pubblici ministeri titolari dell'inchiesta, hanno formulato l'accusa di concorso in strage per tutti gli imputati, ad eccezione di Pino Rauti, per il quale è stata invece chiesta l'assoluzione per insufficienza di prove, pur sottolineando la sua responsabilità morale e politica per la strage.[8]

Il 16 novembre 2010 la Corte D'Assise ha emesso la sentenza di primo grado della terza istruttoria, assolvendo tutti gli imputati con la formula dubitativa di cui all'art. 530 comma 2 c.p.p., corrispondente alla vecchia formula dell'insufficienza di prove. Oltre alle assoluzioni di Carlo Maria Maggi, Francesco Delfino e Pino Rauti, i giudici hanno disposto il non luogo a procedere per Maurizio Tramonte, per intervenuta prescrizione in relazione al reato di calunnia, e revocato la misura cautelare nei confronti dell'ex militante di Ordine Nuovo Delfo Zorzi.[9][10][11]

Le vittime

Piazza della Loggia
  • Giulietta Banzi Bazoli
  • Livia Bottardi Milani
  • Euplo Natali
  • Luigi Pinto
  • Bartolomeo Talenti
  • Alberto Trebeschi
  • Clementina Calzari Trebeschi
  • Vittorio Zambarda[12]

Voci correlate

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

Altri progetti

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