Marta Marzotto: differenze tra le versioni

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Dalla fine degli [[anni 1960|anni Sessanta]] è la figura femminile dominante nella pittura e nella vita privata di [[Renato Guttuso]]. Quest'ultimo la rappresenta in molte opere, ad esempio nella serie delle Cartoline, un insieme di 37 disegni e tecniche miste (pubblicate dalla casa editrice Archinto nel volume ''Le Cartoline di Renato Guttuso''). Il rapporto tra i due cessa improvvisamente dopo circa venti anni.
Dalla fine degli [[anni 1960|anni Sessanta]] è la figura femminile dominante nella pittura e nella vita privata di [[Renato Guttuso]]. Quest'ultimo la rappresenta in molte opere, ad esempio nella serie delle Cartoline, un insieme di 37 disegni e tecniche miste (pubblicate dalla casa editrice Archinto nel volume ''Le Cartoline di Renato Guttuso''). Il rapporto tra i due cessa improvvisamente dopo circa venti anni.


Animatrice di salotti, stilista e disegnatrice di gioielli, il 21 marzo 2006 Marta Marzotto viene condannata, in un primo momento, dal Tribunale di Varese a otto mesi di carcere col beneficio della condizionale e ad 800 euro di multa, perché responsabile di aver riprodotto nel 2000, senza averne titolo, alcune opere in suo possesso, tra cui diversi quadri che la ritraggono, oltre a 700 serigrafie del pittore Renato Guttuso<ref>[http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=45740 Riproduzioni di Guttuso, 8 mesi a Marta Marzotto]</ref>, i cui diritti legalmente sarebbero spettati al figlio.
Animatrice di salotti, stilista e disegnatrice di gioielli, il 21 marzo 2006 Marta Marzotto viene condannata in primo grado dal Tribunale di Varese a otto mesi di carcere col beneficio della condizionale e ad 800 euro di multa, perché responsabile di aver riprodotto nel 2000, senza averne titolo, alcune opere in suo possesso, tra cui diversi quadri che la ritraggono, oltre a 700 serigrafie del pittore Renato Guttuso<ref>[http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=45740 Riproduzioni di Guttuso, 8 mesi a Marta Marzotto]</ref>, i cui diritti legalmente sarebbero spettati al figlio.
Nel 2011 i giudici della Corte d'Appello di Milano, nel processo sulle 700 serigrafie, hanno dato ragione alla Marzotto e allo stampatore, Paolo Paoli, perché il fatto non costituisce reato.
Nel 2011 i giudici della Corte d'Appello di Milano, nel processo sulle 700 serigrafie, hanno dato ragione alla Marzotto e allo stampatore, Paolo Paoli, perché il fatto non costituisce reato.



Versione delle 17:46, 28 dic 2012

Marta Marzotto, già Marta Vacondio (Reggio nell'Emilia, 24 febbraio 1931), è una stilista italiana.

Figlia di un casellante delle ferrovie e di una mondina, vive i primi anni della sua vita a Mortara, in Lomellina, e inizia a lavorare giovanissima, dapprima come mondina, poi come apprendista sarta e in seguito come modella presso la sartoria delle sorelle Aguzzi, di Milano.

Proprio nell'ambiente della moda, all'inizio degli anni cinquanta, conosce il conte Umberto Marzotto, vicentino di Valdagno, comproprietario con altri fratelli dell'omonima industria tessile. Dopo due anni di fidanzamento i due si sposano il 18 dicembre 1954 e dalla loro unione nascono cinque figli: Paola (nata nel 1955), Annalisa (nata nel 1957, malata di fibrosi cistica è venuta a mancare nel 1989), Vittorio Emanuele (nato nel 1960), Maria Diamante (nata nel 1963) e Matteo (nato nel 1966)[1].

Anche dopo il divorzio continua ad usare il cognome dell'ex marito. Sono suoi nipoti Beatrice e Carlo Borromeo, figli illegittimi riconosciuti di sua figlia Paola Marzotto e del conte Carlo Ferdinando Borromeo Arese Taverna[2].

Dalla fine degli anni Sessanta è la figura femminile dominante nella pittura e nella vita privata di Renato Guttuso. Quest'ultimo la rappresenta in molte opere, ad esempio nella serie delle Cartoline, un insieme di 37 disegni e tecniche miste (pubblicate dalla casa editrice Archinto nel volume Le Cartoline di Renato Guttuso). Il rapporto tra i due cessa improvvisamente dopo circa venti anni.

Animatrice di salotti, stilista e disegnatrice di gioielli, il 21 marzo 2006 Marta Marzotto viene condannata in primo grado dal Tribunale di Varese a otto mesi di carcere col beneficio della condizionale e ad 800 euro di multa, perché responsabile di aver riprodotto nel 2000, senza averne titolo, alcune opere in suo possesso, tra cui diversi quadri che la ritraggono, oltre a 700 serigrafie del pittore Renato Guttuso[3], i cui diritti legalmente sarebbero spettati al figlio. Nel 2011 i giudici della Corte d'Appello di Milano, nel processo sulle 700 serigrafie, hanno dato ragione alla Marzotto e allo stampatore, Paolo Paoli, perché il fatto non costituisce reato.

Curiosità

Nel 2000 viene nominata cittadina onoraria in segno di lotta alla camorra nei seguenti comuni della provincia di Caserta: Trentola Ducenta, Villa Literno, Santa Maria La Fossa, Lusciano, San Cipriano, Casal di Principe, Casapesenna, San Marcellino, Grazzanise, Castelvolturno, San Tammaro, Frignano, Casaluce, Villa di Briano e Casapulla[4]

Opere

  • Il successo dell'eccesso. Esiste un vero dandy?, Milano, Bompiani, 1986.
  • Una finestra su Piazza di Spagna. La mia vita, Milano, SugarCo, 1990. ISBN 88-7198-018-2.

Note

  1. ^ AA.VV. "Libro d'oro della nobiltà italiana" Roma 2010-2014 Edizione XXIV vol.XXX pag. 76-78
  2. ^ Andrea Borella "Annuario della Nobiltà Italiana" Edizione XXXI Teglio (SO) 2010 S.A.G.I. Casa Editrice vol. 1 pag. 783-785
  3. ^ Riproduzioni di Guttuso, 8 mesi a Marta Marzotto
  4. ^ [1]