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Pagina:Macbeth.djvu/35: differenze tra le versioni

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:Dovrà dai cavalieri e dai baroni
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:Che, pari ad astri luminosi, il soglio
:Mi fan bello e splendente.

''(A Macbeth.)''

:::Ora, o Cugino,
:Al castel d'Invernesse. Ospiti tuoi
:Questa notte noi siamo.

;Macbeth
:::Alla mia donna
:Bramo io stesso annunciar di così grande
:Ospite la venuta; onde licenza
:Di precorrerti, o Sire, a me concedi.

;Re
''(lo abbraccia).''
:Ben amato Caudor!
''(Parte il re col seguito.)''

;Macbeth
''(solo).''
:::Malcomo prence
:Di Cumberlanda? È questo un sasso enorme
:Che mi taglia la via. D'un salto io debbo
:Valicarlo o cader. - Velate, o stelle,
:La luce vostra, nè raggio diurno
:Scenda nel buio del mio cor. Che gli occhi
:Non veggano la mano, acciò non sia
:L'opra nefanda dal terror sospesa.
''(Parte).''

Versione delle 17:22, 17 ott 2009

Dovrà dai cavalieri e dai baroni
Che, pari ad astri luminosi, il soglio
Mi fan bello e splendente.

(A Macbeth.)

Ora, o Cugino,
Al castel d'Invernesse. Ospiti tuoi
Questa notte noi siamo.
Macbeth
Alla mia donna
Bramo io stesso annunciar di così grande
Ospite la venuta; onde licenza
Di precorrerti, o Sire, a me concedi.
Re

(lo abbraccia).

Ben amato Caudor!

(Parte il re col seguito.)

Macbeth

(solo).

Malcomo prence
Di Cumberlanda? È questo un sasso enorme
Che mi taglia la via. D'un salto io debbo
Valicarlo o cader. - Velate, o stelle,
La luce vostra, nè raggio diurno
Scenda nel buio del mio cor. Che gli occhi
Non veggano la mano, acciò non sia
L'opra nefanda dal terror sospesa.

(Parte).