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Ultima modifica 25.03.2020
Generalità

La fluorangiografia è un esame oculare, che consente di analizzare il flusso di sangue all'interno dei vasi sanguigni della retina e della coroide. Infatti, grazie a una fluorangiografia, i medici sono in grado di valutare qual è l'apporto sanguigno alle strutture principali delle parti dell'occhio note come tonaca media e tonaca interna.
FluorangiografiaLa fluorangiografia trova impiego nella diagnosi di malattie oculari, come: la degenerazione maculare, la retinopatia diabetica, il distacco di retina, la retinite pigmentosa ecc.
La pratica di una fluorangiografia prevede l'uso di una particolare macchina fotografica – davanti alla quale il paziente deve porsi – e di un mezzo di contrasto fluorescente.
La fluorangiografia è una procedura indolore, ma non completamente esente da rischi.
I risultati sono immediati e attendibili.

Breve ripasso dell'anatomia dell'occhio

Nell'occhio (o bulbo oculare), situato nella cavità orbitaria, si possono individuare tre porzioni concentriche, che, dall'esterno verso l'interno, sono:

  • La tonaca esterna (o tonaca fibrosa). Zona in cui risiedono cornea (anteriormente) e sclera (posteriormente), funge da attacco per i cosiddetti muscoli estrinsechi del bulbo oculare.
    Possiede una natura fibrosa.
  • La tonaca media (o uvea). Si tratta di una membrana di tessuto connettivo, ricca di vasi sanguigni e pigmento.
    Interposta tra sclera e retina, si occupa di fornire nutrimento proprio alla retina, o meglio agli strati di retina con cui entra in contatto.
    Comprende iride, corpo ciliare e coroide.
  • La tonaca interna. È costituita dalla retina; quest'ultima è una pellicola trasparente, formata da dieci strati di cellule nervose (o neuroni) e con il compito di convertire la luce in un segnale di natura elettrica decifrabile dal cervello.
    Le principali cellule nervose della retina, che si occupano della funzione visiva, sono i coni e i bastoncelli. Coni e bastoncelli sono detti, in generale, fotorecettori.

Occhio Anatomia

Figura: anatomia del bulbo oculare.

Cos'è la fluorangiografia?

La fluorangiografia è un esame medico oculare, che permette di valutare il flusso di sangue attraverso i vasi sanguigni della retina e della coroide. È un test che ha una certa invasività, in quanto, per la sua realizzazione, è necessario ricorrere all'iniezione endovenosa di uno specifico mezzo di contrasto.

Usi

La fluorangiografia serve a capire se il flusso di sangue attraverso i vasi sanguigni della retina, della coroide e di tutte le altre sezioni della parte posteriore dell'occhio è adeguato alle esigenze. In altre parole, permette di stabilire se il sangue che giunge alla retina, alla coroide e alle altre strutture limitrofe è appropriato oppure insufficiente (es: potrebbe esserci un ostacolo, che impedisce un flusso sanguigno normale).
La fluorangiografia trova impiego, principalmente, nella diagnosi di malattie oculari, come la degenerazione maculare, la retinopatia diabetica, il distacco della retina, la retinite pigmentosa ecc. Inoltre, può rappresentare un test utile a chiarire le possibili cause di un'inspiegabile perdita della vista o di altri disturbi oculari, per i quali nessun altro esame diagnostico precedente ha individuato l'effettiva origine.

DEGENERAZIONE MACULARE

In medicina, con il termine di degenerazione maculare ci si riferisce a un gruppo di patologie oculari caratterizzate da un danno a carico della macula – che è la zona centrale della retina – e da una progressiva perdita della vista.
La forma di degenerazione maculare più nota e diffusa è la cosiddetta degenerazione maculare senile (o degenerazione maculare legata all'età avanzata o AMD). Questa condizione morbosa è tipica delle persone anziane e può imputarsi al naturale processo di invecchiamento a cui ogni essere umano è sottoposto.

RETINOPATIA DIABETICA

La retinopatia diabetica è una complicanza tardiva del diabete, caratterizzata da un danno permanente ai vasi sanguigni che irrorano la retina e le altre strutture anatomiche posteriori dell'occhio.
La retinopatia diabetica deriva da un'alterazione del sistema microvascolare retinico (cioè il sistema dei piccoli vasi sanguigni della retina), alterazione che, secondo le teorie più attendibili, sarebbe da imputarsi agli alti livelli di glicemia indotti dal diabete.
I malati di diabete che soffrono di retinopatia diabetica sono vittime, nella prima fase della malattia retinica, di una perdita della vista e, nella fase terminale, di vera e propria cecità.
In genere, la retinopatia diabetica colpisce entrambi gli occhi.

DISTACCO DELLA RETINA

Il distacco della retina è una condizione oculare molto grave, contraddistinta dalla separazione della retina dai suoi tessuti di sostegno.
Tra le principali cause del distacco della retina, rientrano: il distacco del vitreo con rottura della retina, la miopia grave, i traumi oculari molto severi e gli interventi di chirurgia oculare (in questo caso, il distacco della retina è una complicanza chirurgica).
Considerato un'emergenza medica, il distacco della retina è responsabile di diversi sintomi, tra cui: le miodesopsie, la visione di lampi di luce, alterazioni della vista (es. visione offuscata o distorta).

IMPIEGHI DELLA FLUORANGIOGRAFIA IN AMBITO TERAPUTICO

La fluorangiografia è utile anche in campo terapeutico, per almeno due motivi:

  • Le informazioni diagnostiche che essa fornisce permettono di pianificare un trattamento adeguato alle circostanze;
  • Permette di monitorare l'andamento di una condizione medica oculare sottoposta a terapia. In altre parole, consente di capire se un trattamento sta avendo effetto oppure no.

Preparazione

In preparazione alla fluorangiografia, il futuro paziente deve:

  • Richiedere a un parente o a un amico stretto la disponibilità di accompagnarlo a casa, al termine della procedura. Durante l'esecuzione della fluorangiografia, il medico inietta negli occhi del paziente delle gocce oculari per la dilatazione delle pupille; la dilatazione innaturale delle pupille altera la vista e questo può risultare estremamente pericoloso nel momento in cui si guida o si compiono altre attività delicate per l'incolumità propria e degli altri. Le gocce oculari per la dilatazione delle pupille possono avere una durata complessiva anche di 12 ore;
  • Riferire al medico che effettuerà l'esame gli eventuali trattamenti farmacologici a cui è sottoposto, compresi gli integratori a base di erbe;
  • Riferire al medico che effettuerà l'esame le eventuali allergie a farmaci o a sostanze che potrebbero trovare impiego come mezzi di contrasto, sedativi, antidolorifici ecc;
  • Riferire al medico che effettuerà l'esame se soffre di patologie oculari, come per esempio il glaucoma. In questi frangenti, la fluorangiografia non è controindicata, ma vale l'indicazione di sospendere il trattamento per la patologia oculare presente, nel giorno in cui  avrà luogo la procedura;
  • Non indossare le lenti a contatto nel giorno della procedura. Tale indicazione preparatoria vale, chiaramente, per quei pazienti che fanno uso delle lenti a contatto per rimediare a un difetto visivo.

Procedura

All'inizio della fluorangiografia, il medico inietta negli occhi del paziente alcune gocce oculari, che servono a dilatare le pupille. Quindi, una volta che le gocce hanno avuto effetto, invita la persona sotto esame ad accomodarsi di fronte a uno speciale strumento, fornito di un supporto per il mento e di un supporto per la fronte. Questo speciale strumento – noto come retinografo – è, sostanzialmente, una macchina fotografica, con svariate funzioni, tra cui anche la capacità di ritrarre dettagliatamente le strutture interne dell'occhio, in particolare la retina e le zone circostanti.
Avvenuto il posizionamento corretto del paziente, il medico scatta una prima serie di fotografie preliminari, che hanno lo scopo di verificare il corretto funzionamento dello strumento.
Subito al termine di questa prima carrellata di foto, ha inizio quella che può considerarsi la fase più importante della fluorangiografia. Tale fase prevede:

  • L'iniezione, in una vena del braccio del paziente, di un mezzo di contrasto dalle capacità fluorescenti;
  • L'attesa del tempo necessario al mezzo di contrasto di diffondersi anche nei vasi sanguigni della retina e delle strutture limitrofe. In genere, bastano pochi secondi;
  • L'emissione, da parte del retinografo, di una luce blu o infrarossa, la quale, colpendo i vasi sanguigni dell'occhio in cui circola il mezzo di contrasto, stimola le capacità fluorescenti di quest'ultimo;
  • La captazione, da parte dello stesso retinografo, della fluorescenza emessa dal mezzo di contrasto, sotto lo stimolo della luce blu o infrarossa;
  • La costruzione, ancora una volta tramite il retinografo, di immagini che riportano le caratteristiche del flusso di sangue – fluorescente per i motivi sopraccitati – all'interno dei vasi sanguigni oculari.
Retina Fluorangiografia

Retina durante gli effetti della Fluorangiografia. Immagine da en.wikipedia.org

Le immagini sono immediatamente disponibili. Ciò significa che il medico che sta effettuando l'esame può accorgersi di eventuali anomalie già durante l'esecuzione della fluorangiografia.

MEZZO DI CONTRASTO

Esistono due mezzi di contrasto sfruttabili per la fluorangiografia: la fluoresceina e l'indocianina.
La fluoresceina mostra le proprie capacità fluorescenti sotto lo stimolo della luce blu ed è ideale per evidenziare i vasi sanguigni della retina, ma non quelli della coroide.
L'indocianina, invece, mostra le proprie capacità fluorescenti sotto lo stimolo della luce infrarossa ed è ideale per analizzare il flusso di sangue attraverso i vasi della coroide, ma non il flusso di sangue attraverso i vasi della retina.

DURATA DELLA PROCEDURA

In genere, da dopo la dilatazione delle pupille, la fluorangiografia dura tra i 10 e i 30 minuti. La durata dell'esame dipende dal tipo di mezzo di contrasto utilizzato (l'indocianina richiede più tempo per la sua evidenziazione) e dal numero di fotografie necessarie alla costruzione delle immagini della retina e delle strutture anatomiche limitrofe.


Quanto possono impiegare le pupille a dilatarsi?
La dilatazione delle pupille, sotto lo stimolo delle gocce oculari, può richiedere dai 15 ai 40 minuti.

Rischi e complicazioni

La fluorangiografia è un esame indolore, che, però, presenta alcuni rischi, alcuni dei quali anche molto gravi. Fortunatamente, le complicanze più gravi sono assai rare.
Tra gli effetti avversi meno gravi, meritano una citazione, per la frequenza di comparsa, il senso di nausea, il vomito, la bocca secca (o, in alternativa, l'incremento della salivazione), l'aumento del battito cardiaco e la tendenza a starnutire ripetutamente.
La complicanza più grave consiste nello sviluppo di una reazione allergica al mezzo di contrasto. Le conseguenze tipiche di tale reazione sono: gonfiore della laringe, orticaria, problemi respiratori, svenimento e arresto cardiaco.

CONSEGUENZE TIPICHE DEL MEZZO DI CONTRASTO

Il mezzo di contrasto comporta delle tipiche conseguenze transitorie, che a distanza di pochi minuti o di qualche ora dall'intervento si risolvono spontaneamente e senza strascichi.
Tra gli effetti transitori del mezzo di contrasto, utilizzato in occasione della fluorangiografia, meritano una citazione:

  • Visione oscurata o leggermente colorata. La durata di tale effetto avverso è nell'ordine dei minuti;
  • Colorazione giallastra della pelle. La sua durata è dell'ordine di poche ore;
  • Urine di colore arancio scuro o giallo. La durata di tale effetto avverso è nell'ordine delle 24 ore;
  • Senso di bruciore in corrispondenza del punto del braccio in cui il medico ha effettuato l'iniezione. Il bruciore è dovuto alla fuoriuscita del mezzo di contrasto dalla vena e alla sua reazione avversa sulla pelle. La durata del bruciore è dell'ordine di qualche ora.

IN CASO DI GRAVIDANZA

Secondo quanto riportano gli esperti, la gravidanza rappresenterebbe una controindicazione alla fluorangiografia, in quanto non sono chiare le conseguenze del mezzo di contrasto sul feto.
Pertanto, se una donna incinta deve sottoporsi alla fluorangiografia, è bene che attenda il termine del periodo di gestazione.
Per informazioni maggiori in merito, è consigliabile consultare il medico curante.

Risultati

Data l'immediatezza con cui il retinografo crea le immagini desiderate, il medico che ha effettuato la fluorangiografia può illustrare al paziente i risultati della procedura diagnostica, già dopo la conclusione di quest'ultima. L'attesa, quindi, è davvero minima.

RISULTATI NELLA NORMA

I risultati di una fluorangiografia possono considerarsi nella norma quando:

  • I vasi sanguigni dei distretti oculari analizzati possiedono una grandezza normale;
  • Non ci sono vasi sanguigni di neoformazione e dall'aspetto anomalo;
  • I vasi sanguigni non presentano ostacoli al loro interno o sono integri (quindi non sono protagonisti di perdite di sangue).

RISULTATI ANOMALI

I risultati della fluorangiografia sono da considerarsi anomali qualora portassero alla luce una perdita di sangue dai vasi sanguigni, un'ostruzione interna ai vasi oppure la presenza di vasi di natura tumorale.


Elenco delle principali condizioni mediche che un medico potrebbe diagnosticare sulla base dei risultati anomali di una fluorangiografia:
  • Retinopatia diabetica e altri tipi di retinopatia;
  • Edema maculare e stati infiammatori della macula;
  • Ipertensione oculare;
  • Presenza di microaneurismi a livello dei capillari retinici;
  • Gonfiore del disco ottico;
  • Degenerazione maculare;
  • Distacco di retina;
  • Retinite pigmentosa;
  • Tumori oculari;
  • Presenza di ostruzioni a livello delle arterie o delle vene della retina e delle regioni limitrofe.

PASSO SUCCESSIVO

Il passo successivo a una fluorangiografia dai risultati anomali consiste nella pianificazione del trattamento più appropriato alla condizione medica rilevata.
La fluorangiografia è, di norma, un esame attendibile e questo fa ben sperare sulla validità della terapia.


Autore

Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza