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ESTERI

INTERVISTA Per il presidente emerito delle Comunit� ebraiche Pacelli resta figura controversa
Sulle sue posizioni sull'Olocausto tocca agli storici diradare i dubbi

Tullia Zevi: "Era meglio il silenzio
fino all'apertura di tutti gli archivi"


Tullia Zevi: "Era meglio il silenzio fino all'apertura di tutti gli archivi"
di ORAZIO LA ROCCA
ROMA - "Di fronte ad una figura complessa come Pio XII sarebbe meglio osservare un doveroso silenzio, in attesa di saperne di pi� e con pi� mirata certezza quando saranno completamente aperti gli archivi del suo tormentato pontificato. Ma non credo che la decisione assunta da Benedetto XVI su papa Pacelli possa compromettere i rapporti tra ebrei e cristiani, e, tantomeno, mettere in pericolo la visita che papa Ratzinger far� alla Sinagoga di Roma il 17 gennaio prossimo".
Cerca di gettare acqua sul fuoco delle polemiche, la professoressa Tullia Zevi, presidente emerito dell'Unione delle Comunit� Ebraiche Italiane, la prima donna ad essere stata eletta alla pi� alta carica ebraica del nostro Paese. "Prima di fare commenti � bene meditare a lungo, ma � altrettanto opportuno - avverte - non avere mai paura di sollevare tutti i veli che finora hanno coperto la storia di Pio XII e di esprimere, alla fine, giudizi obiettivi e pacati".

Signora Tullia Zevi, perch� Pio XII, a 51 anni dalla morte, suscita ancora tanta diffidenza in una parte del mondo ebraico?
"Non c'� dubbio che, stando a quanto � stato scritto e a tutto quello che � stato tramandato nei libri di storia e anche oralmente, papa Pacelli � un personaggio complesso e controverso, soprattutto per tutto quanto c'� stato tra lui e il regime fascista nell'ambito del quale guid� la Chiesa cattolica come sommo pontefice. Cinquantuno anni dalla morte possono essere tanti, ma anche pochi proprio in relazione agli anni apocalittici del suo pontificato".

Eppure, papa Ratzinger non sembra avere dubbi...
"Non sta a me e, tantomeno, a tutto il mondo ebraico sindacare sulle decisioni di un Papa. In questo caso, per�, forse � bene non avere fretta. Per un giudizio complessivo su Pio XII manca ancora tutta la parte relativa alla documentazione del suo pontificato che dovr� essere messa a disposizione degli studiosi. Aspettiamo di leggere quelle carte, non � da escludere che potrebbero emergere nuovi aspetti e far evidenziare altri episodi inediti che potrebbero portare altra luce e diradare le nubi che ancora gravano su Pacelli. Perch� non farlo?".

Ma qual � l'aspetto pi� controverso di Pacelli? I suoi presunti "silenzi" sull'Olocausto? I suoi rapporti con i fascisti?...
"Sono gli storici che devono rispondere a questi quesiti e diradare, sulla base di documentazioni attendibili, i dubbi che ancora circondano Pio XII. �, comunque, un fatto storicamente provato che tante sue scelte furono dettate dalla sulla apocalittica paura verso il comunismo, senza tener conto che, anche in quegli anni, non c'era solo il comunismo sovietico, ma tante altre forze progressiste, socialiste e socialdemocratiche. Non va comunque sottovalutato il fatto che avere a che fare con regimi fascisti e nazisti non era cosa semplice ed indolore".

Si aspettava da Ratzinger una accelerazione tanto inaspettata sulla beatificazione di Pio XII?
"Ripeto, non giudico le scelte dei pontefici.
Storicamente, quasi mai un Papa ha criticato o contraddetto un suo predecessore. Pio XII va comunque studiato a fondo, va capito, sviscerato, perch� non va mai dimenticato che � stato un pontefice che � vissuto in tempi drammatici e difficili".

Teme che ora i rapporti tra Comunit� ebraica e Vaticano torneranno ad essere critici? Il 17 gennaio prossimo Benedetto XVI visiter� la Sinagoga di Roma.
"Non credo che ci saranno conseguenze sui rapporti tra cristiani ed ebrei. Ormai non si torna indietro, il dialogo andr� sempre avanti, anche di fronte ad incomprensioni momentanee e persino a critiche reciproche, come pu� legittimamente succedere con Pio XII. Indietro per� non si torna. Per fortuna".

(20 dicembre 2009) Tutti gli articoli di esteri

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